
Troppo brutto per essere vero, il Lecce di ieri. Troppo brutto il Lecce sceso in campo allo Stadio dei Pini di Viareggio, il Lecce che ha fatto fare un figurone alla squadra di Cristiano Lucarelli reduce da cinque sconfitte consecutive ma sembrata a tutti più in palla dei giallorossi sulla cresta dell’onda, invece, di ben quattro vittorie di fila. Vittorie che avevano fatto venire ai tifosi l’acquolina in bocca per quel primo posto che consente l’accesso diretto alla serie b, senza passare dallo spartiacque dei play-off che non sono certamente una lotteria ma nascondono pur sempre le loro insidie.
L’immagine che è rimasta impressa, visto che di gioco se n’è visto ben poco, è stato il dialogo tra capitan Miccoli e i tifosi, a fine gara. Di Miccoli si può dire e pensare tutto, anche che non sempre sia utile per gli interi novanta minuti a Mister Franco Lerda, tanto che più di qualcuno, in più di una circostanza, ha chiesto l’utilizzo immediato al suo posto di Zigoni – ora infortunato – o di Beretta. Ma quanto a leadership, coraggio, senso dell’orgoglio e della responsabilità verso i compagni e verso i tifosi, Fabrizio Miccoli è capitano vero. E ieri da solo si è presentato sotto la curva per giustificare la prestazione, una prestazione che questa volta sì mette in soffitta il sogno del primo posto diretto. Per carità, tutto può ancora succedere, ma pensare che Perugia e Frosinone perdano ancora più colpi di quanto finora abbiano fatto è un pensiero stupendo che trova scarsi appigli con la realtà.
Ma l’accusa di scarso impegno dei giocatori e di svogliatezza, accusa che circola in città e nel Salento che tifa per i giallorossi, è cosa fondata? La nostra impressione – ma speriamo di sbagliarci – è che l’impegno c’entri poco. I calciatori fino ad oggi hanno sempre dato prova di grande professionalità. Perché cambiare marcia proprio all’ultimo, proprio nel momento più esaltante? Quello che appare evidente è piuttosto un grave calo fisico che è iniziato a farsi vedere già nel secondo tempo di Gubbio, per non parlare poi della ripresa al Via del Mare con l’Ascoli di Flavio Destro. A Viareggio i giallorossi arrivavano sulla palla sempre per secondi, tranne poche occasioni in cui il Viareggio si rintanava per paura degli avversari più quotati.
Il calo fisico, però, preoccupa, eccome. Non fosse altro perché negli occhi abbiamo ancora le immagini della scorsa stagione, quando da marzo a giugno fu un autentico calvario. Certo, allora le questioni interne allo spogliatoio ebbero la loro ricaduta sul rettangolo verde, mentre quest’anno tutto sembra più tranquillo. Però le gambe sono le gambe, e quando il fiato non ti aiuta a muoverle c’è poco da fare anche contro avversari meno quotati.
Le impressioni, ovviamente, sono fatte per essere smentite e già dalla prossima il Lecce avrà modo di dimostrare che si è trattato solo di un fisiologico stop, come spesso succede dopo tante vittorie e tanti risultati utili. L’importante adesso è recuperare e riprendersi quella serenità utile per i play-off se la testa della classifica non dovesse più essere affare nostro.