Lecce, ha da passà a nuttata


Condividi su

La brutta sconfitta del Lecce in casa dell’Empoli è difficile da mandare giù e comincia a preoccupare i tifosi. Cinque sconfitte nelle ultime cinque gare sono un pericoloso campanello d’allarme: nessuna squadra delle ultime sei in classifica ha fatto peggio, avendo tutte racimolato qualche punticino di qua o di là nelle precedenti apparizioni. Va anche detto, però, che avere otto punti di vantaggio sulla terzultima in classifica a dieci giornate dalla fine non è cosa di poco conto, ma bisogna stare attenti a non dilapidare il vantaggio conquistato prima del crollo.

«Baroni abbande» molti tifosi hanno già trovato il colpevole dei risultati scadenti dei giallorossi, attribuendo al mister la colpa per un gioco caratterizzato da una gravissima sterilità offensiva. Nelle ultime cinque partite non si ricorda un tiro in porta degno di nota dei salentini. Eppure Colombo e Banda nelle rispettive nazionali timbrano il cartellino con regolarità, Strefezza e Di Francesco non sono calciatori di seconda fascia e Ceesay ha dimostrato che, se messo in condizione, la porta riesce a centrarla.

Tuttavia mettere sul banco degli imputati solo gli attaccanti è sbagliato poiché il Lecce difetta di tutte quelle manovre che a partire dalla metà campo sono destinate ad innescare le punte. Inutile negarlo, c’è un deficit di mercato: manca quel giocatore in grado di accendere la fantasia e mandare gli attaccanti in porta.

Sperare sempre nell’iniziativa individuale con le difese della serie A è cosa difficile. Difficile tuttavia dare la colpa ai difensori poiché la difesa si sta dimostrando il reparto più sicuro a cominciare da un portiere, Falcone, che sembra meritare ben altre platee. Baschirotto, Umtiti, Tuia e i poco usati Romagnoli e Ceccaroni sembrano all’altezza del ruolo. Gendrey e Gallo sembrano sempre che stiano per sbocciare, ma poi si arenano in prestazioni sportive sufficienti o poco più.

Il centrocampo a tre non consente molte alternative e solo l’esplosione di Blin e Gonzales ha consentito di colmare le lacune aperte dalle scelte estive di mercato: Kristoffer Askildsen e Bistrovic non hanno mai convinto e il rincalzo invernale di Maleh non è sembrato determinante.

Il calendario

La partita con l’Empoli, alla luce dei risultati di Cremonese, Samp, Hellas Verona e Spezia avrebbero dovuto spingere i salentini almeno un punto al Castellani. La vittoria avrebbe avuto il significato della salvezza anticipata, ma anche un punto sarebbe stato d’oro. La prestazione scriteriata dei giallorossi ha fatto conquistare all’Empoli di mister Zanetti tre punti fondamentali. E i toscani del presidente Corsi si sentono già salvi. Adesso bisognerà giocare con il calendario alla mano, a partire dal prossimo match.

Venerdì 7 aprile il Lecce di Baroni incontrerà il Napoli di Spalletti che si spera abbia la testa alla sfida di champions contro il Milan del mercoledì. Il Verona ospiterà in casa il Sassuolo mentre la Samp avrà la sfida salvezza al Ferraris contro la Cremonese di Ballardini.

La sfida clou sarà quella del 16 aprile, sempre al via del Mare contro la Sampdoria. Poi Milan, Udinese, Juventus e Verona.

È tempo di resettare, di sgombrare la testa dai brutti pensieri e di scendere in campo consapevoli di un percorso che non può essere rinnegato. Tutti, a cominciare dai giocatori devono dare qualcosa in più.