
E così arrivò la prima sconfitta interna, la prima della gestione Liverani. Sotto la pioggia, il cede cede il passo alla Juve Stabia e manca l’incredibile chance di portarsi a +10 dal Catania, oggi fermo per il turno di riposo. Tanto possesso, a tratti belle trame, ma nemmeno oggi i giallorossi riescono a trovare la via del gol. Il duo Saraniti-Di Piazza non crea pericoli, e nemmeno i cambi in corso questa volta portano frutti. Nel secondo tempo Mastalli punisce i giallorossi che a fine gara ricevono comunque gli applausi dei tifosi: mollare ora sarebbe un peccato capitale.
Perucchini, 6: premiato ad inizio partita con una maglia celebrativa per le sue 100 gare in giallorosso, l’estremo difensore giallorosso sognava sicuramente di festeggiare il traguardo in modo diverso. Se, infatti, per circa un’ora di gioco la Juve Stabia colleziona solo tentativi sterili, al 25esimo della ripresa Mastalli lo buca con un tiro angolatissimo. Difficile respingerlo, così come il tiro di Franchini stampatosi sul palo al 90′.
Lepore, 5.5: per il capitano una gara arcigna, piena zeppa di contrasti, ma avara di spunti interessanti. Svolge il compito come meglio riesce, ma non inventa nulla di realmente pericoloso. Nel finale diventa troppo facile da saltare. Peccato per una sua punizione al 38esimo finita di poco alto.
Cosenza, 6: nella settimana del suo compleanno si regala un’altra prestazione di spessore. Inizia già dopo un giro di lancette d’orologio con un anticipo volante: poi fa sentire sempre la sua presenza a Paponi & Co. che difficilmente lo riescono a superare. Sbaglia veramente poco, ma quel poco costa caro: al 25′ del secondo tempo, infatti, sbaglia il disimpegno, ne approfitta Mastalli che mette a sedere il duo di centrali e batte Perucchini.
Marino, 5.5: confermato nel cuore della difesa, anche a casa dell’infortunio di Riccardi, il classe ’88 inizia con un paio di sbavature in fase di controllo, ma in generale “tiene botta”. In occasione del gol del vantaggio delle Vespe non riesce la chiusura con Cosenza e Strefezza segna sotto la Curva Nord.
dal 37′ s.t. Dubickas, senza voto: il lituano entra a pochi minuti dal termine ma non riesce a rendersi pericoloso.
Di Matteo, 6: più attivo rispetto al compagno dall’altra parte della difesa, il terzino mancino vince contrasti e rimpalli, mantiene un buon senso di posizione e spinge come e quando può.
Arrigoni, 6.5: impossibile tenere il conto dei palloni toccati dall’ex Cosenza che però si concede un paio di assistenze fuori misura. Il regista della truppa giallorossa disputa un’altra gara importante, tanto in fase propositiva, quanto in quella difensiva, fatta di carattere, temperamento e intelligenza.
Armellino, 6: molto bene l’ex Matera. Con Arrigoni impegnato a impostare e creare varchi, lui azzecca sempre la pozione giusta, riuscendo a entrare nel vivo della manovra. Questa volta la sua verve offensiva si nota a distanza, ma non è sufficiente. Lascia spazio, allora, a un attaccante.
dal 36′ s.t. Caturano, senza voto: Sasà entra nella parte finale del match per cercare di rimediare allo svantaggio. Non riesce nel suo compito.
Mancosu, 6: primo tempo di alto livello per il mediano sardo che si crea gli spazi giusti, si fa vedere con personalità e trova sempre il passaggio giusto per il compagno giusto. Cerca il tiro dalla distanza in più di una occasione, senza successo. Nella seconda frazione cala leggermente.
Costa Ferreira, 6- : piazzato anche quest’oggi alle spalle dei due attaccanti, il trequartista portoghese parte molto bene. Dà l’impressione, palla tra i piedi, di poter sempre inventare la giocata giusta, ma questa tarda ad arrivare. Fisicamente sembra godere di un più che discreto stato di forma: manca ora il guizzo vincente.
dal 14′ s.t. Tabanelli, 6- : smaltito il guaio fisico, il trequartista giunto a gennaio da Padova sembra entrare con il giusto piglio, ma non riesce a incidere.
Di Piazza, 6- : questa volta mister Fabio Liverani lo schiera dal primo minuto. Buona la sua prova, ma non eccellente: a parte un palo sfiorato di testa al 16esimo, servito molto bene da Costa Ferreira, non crea particolari pericoli a Bacci. Non riesce a gettare nel panico la difesa stabiese che ci mette poco a prendere le sue misure. Ammonito al 16esimo della seconda frazione, prima di lasciare spazio a Torromino.
dal 20′ s.t. Torromino, 6- : entra nel finale di match, è bravo a far salire i suoi compagni, ma non crea nulla di insidioso.
Saraniti, 6- : domenica complicata per il capocannoniere del campionato. Riceve pochi palloni veramente utili, e lui non è stato in grado di crearsi spazi da attaccare. Un paio di conclusioni poco precise sono un bottino troppo magro per lui che non riesce a capitalizzare.
Liverani, 5.5: nessuna sorpresa nell’undici di partenza per il tecnico romano che si affida da subito al duo Di Piazza-Saraniti, supportati anche oggi da Costa Ferreira nonostante i recuperi di Tsonev e Tabanelli. Il Lecce pare partire veramente forte: belle trame, ottimo approccio mentale, ma nonostante un asfissiante possesso, non arrivano chiare occasioni da rete. E così, dopo tanto sbattere, arriva l’imbucata avversaria: una leggerezza difensiva a cui i cambi iper-offensivi non sono riusciti a rimediare. Per Liverani, così, arriva la prima sconfitta in campionato dopo una serie impressionate di ventuno risultati utili consecutivi. Primo KO interno, ma soprattuto sfuma l’opportunità di volare a +10 dal Catania che forse avrebbe messo un punto fermo sul campionato.