Commentare sette reti subite non è facile e cadere nel banale è facile. Non è, però, il caso del Lecce di Fabio Liverani che, dopo la resa al cospetto di un’Atalanta sempre più in formato Champion’s, ammette l’enorme differenza di valori in campo, soprattutto in fatto di fisicità.
I giallorossi perdono 7 a 2 un match che però è diventato a senso unico solo nel secondo tempo. Liverani deve ancora ricorrere all’albero di Natale con Lapadula unica punta, ma ritrova Saponara sulla trequarti, in coppia con Mancosu. L’inizio è arrembante per la squadra della Dea che, però, va in vantaggio solo grazie a un clamoroso autogol di Donati. Il raddoppio è ancora una volta frutto di un calcio d’angolo: sinonimo di come il Lecce abbia agito bene in fase di non possesso, commettendo solo i soliti errori di posizione.
La gara si riapre con un grand gol di Saponara che dà la carica ai suoi e poco dopo serve il passaggio giusto a Donati che si riscatta dell’errore iniziale e pareggia i conti a una manciata di minuti dal termine del primo tempo.
Gara riparta? Si, ma chiusa subito nella seconda frazione dai bergamaschi. Ilicic riporta immediatamente avanti i suoi e la sfida, in pratica, finisce qui. Il Lecce non riparte più e Zapata, Palomino, Malinovsky e nel finale anche l’ex Muriel, fanno festa.
“E’ dificile commentare un 7 a 2 – analizza Liverani nel post match. Al di là del risultato, oggi bisogna dire che non siamo in grado di giocare contro un’Atalanta così fisica. Dispiace perché eravamo riusciti a riprendere in mano la gara, ma obiettivamente in campo c’era una distanza abissale. Ma per quello che è il nostro obiettivo cambia poco: siamo in linea con la tabella di marcia per la salvezza.
Certo, spiace, per l’atteggiamento: quello che avevo chiesto lo abbiamo fatto solo un tempo, poi abbiamo permesso a loro troppo facilmente di vincere”.
Per il Lecce (11 reti subite nelle ultime due gare), però, guai a rassegnarsi: la classifica sorride ancora, ma ora per Liverani è fondamentale recuperare qualche elemento ancora fuori per problemi fisici. “In avanti è davvero dura – chiosa. Per vincere le partite è necessario avere il ricambio giusto e per noi rinunciare contemporaneamente a Falco, Farias e Babacar è un bel problema”.
Può essere un problema anche il prosieguo di un campionato zoppicante, con tante gare da recuperare anche a maggio? Su questo il mister ha le idee molto chiare. “Mi hanno sempre insegnato che le regole devono essere uniformi per tutti: che senso ha rinviare cinque gare ma far giocare le altre? Giocare alcune gare il 13 maggio lo trovo assurdo perché in quella data non può essere la stessa cosa di oggi, dove tutti lottano per un obiettivo. Il tutto non dico che non sia regolare, ma sicuramente toglie la serenità.
La Lega ha deciso di discostarsi dalla decisione del Governo di far disputare le partite a porte chiuse: in questo modo è evidente che qualcuno viene avvantaggiato. I vertici del calcio dovrebbero ricordare che sono i garanti di 20 squadre, non solo di alcune”.
Ma tornando al suo Lecce Liverani conclude con un pensiero ai tifosi che a fine gara, nonostante il pesante passivo, hanno comunque applaudito Lucioni&soci. “Io credo che la gente di Lecce ha capito tutto di questa squadra: ci sono vicini in ogni situazione ed è difficile trovare un tifo che ti applaude dopo 7 gol subiti. È sinonimo di una maturità di una tifoseria che ha capito l’enorme differenza che c’era in campo”.

Proprio dai tifosi vuole ripartire anche Marco Mancosu. Il capitano in sala stampa ha solo parole al miele per i sostenitori: “abbiamo i tifosi migliori d’Italia – dice – che nonostante tutto ci sono sempre vicini”.
Analizzando la partita, invece, dice: “non so cosa sia successo nei primi 15 min del secondo tempo. Avevamo preso i primi due gol solo da situazione di calcio d’angolo, quindi non avevamo sofferto più di tanto. Nell’intervallo ero sicuro che avremmo portato punti a casa perché la stavamo interpretando bene. L’avvio della ripresa, invece, ci ha tagliato la gambe e la partita poi non ha avuto più senso.
Vi è stato un susseguirsi di episodi: loro ad ogni tiro andavano in gol. Sapevamo che sarebbe stata una gara proibitiva, ma dopo aver ripreso la gara a fine primo tempo ci aspettavamo qualcosa in più. Con Saponara oggi abbiamo condiviso la trequarti: sono contento anche di lui che ha innalzato la qualità del gruppo”.
Ora l’imperativo è mandare in archivio le ultime due uscite quanto prima. Nel prossimo turno (si giocherà nel posticipo di lunedì sera) altra gara tra le mura amiche: al “Via del Mare” arriverà il Milan di Zlatan Ibrahimovic che in questo fine settimana non è sceso in campo causa rinvio della partita contro il Genoa.












