Lunga attesa fuori dallo stadio, disagi per i tifosi del Lecce


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Nella tana dei lupi sì, ma a passo di lumaca. È questo ciò che hanno pensato centinaia di tifosi a pochi minuti dal fischio di inizio della sfida che ha visto impattare sullo 0 a 0 il Lecce al Catania. E non si riferivano certo all’andamento dei giallorossi tra le mura amiche, comunque preoccupante per una squadra additata da tutti come la più forte del torneo ma che su tre partite al ‘Via del Mare’ è riuscita ad ottenere solo due punti. Il passo lento è anche quello dei supporters in fila ai varchi d’accesso dello stadio per lunghi ed estenuanti minuti.

Il problema non è nuovo: si arriva allo stadio, ci si rende conto della lunga coda ai cancelli e si attende: una lunga attesa prima di esibire biglietto e carta di identità agli addetti al pre-filtraggio, altra estenuante fila prima di varcare i tornelli per poi, finalmente, fare l’ingresso sugli spalti, ma a partita già iniziata da qualche minuto. La scena si è ripetuta anche sabato scorso: le foto che vedete, ad esempio, fanno riferimento alle porte d’accesso della Tribuna Centrale, dove a circa dieci minuti dal via al big match la fila di gente è notevole. Situazioni analoghe si sono verificate anche nelle altre partite casalinghe dell’anno con Fidelis Andria e Casertana, ma i tifosi si aspettavano che con il tempo le cose potessero cambiare. E invece no. La fila è ancora lunga, l’attesa stancante e l’arbitro ha già fischiato.

Perché tutto ciò? Proviamo non a dare una risposta, ma ad elencare i fattori che contribuiscono all’increscioso ingorgo domenicale. Finalmente quest’anno, grazie ad una politica di prezzi più che popolare voluta dal nuovo management della società di Piazza Mazzini, il numero di abbonati è cresciuto notevolmente e, in queste prime tre uscite in casa del Lecce, sugli spalti si è sempre sfiorata la quota dei 10mila spettatori. Un numero elevato di persone, quindi, che altro non fa che ingigantire la fila rispetto a quella che ci eravamo abituati a vedere negli ultimi anni. Ci sono però anche vecchie criticità, legate al ‘sistema accesso’ che si è imposto negli anni a livello nazionale e che vuole il pre-filtraggio e i tornelli dove inserire il codice a barre del biglietto.

‘Sono abbonato da anni e non è giusto aspettare oltre mezz’ora per entrare allo stadio’, ‘Ci sono altre porte, perché tenerle chiuse?’, 'Sarà così anche con il freddo pungente e la pioggia?'. Queste solo alcune delle dichiarazioni registrate durante l’attesa all’esterno dell’impianto sportivo, quando lo speaker già stava annunciando le formazioni ufficiali. Da un lato, quindi, la richiesta dei tifosi, soprattutto di quelli abbonati, che, a prescindere dal prezzo pagato per la tessera sempre abbonati sono, di essere maggiormente tutelati, magari ripristinando i varchi d’accesso a loro dedicati. Dalla’altra parte le ragioni della società costretta a fare i conti con il personale addetto e con le risorse economiche legate alla categoria. A favore del club, poi, i continui inviti rivolti settimanalmente ai propri tifosi di recarsi allo stadio con largo anticipo, proprio per evitare incresciose code.

Cosa fare? Questo non sta a noi dirlo: la società sappiamo che è attenta e sensibile alle problematiche dei tifosi, una soluzione sarà certamente in grado di trovarla. D’altro canto la vecchia abitudine dei salentini di arrivare all’ultimo momento proprio non vuole passare: arrivare in anticipo, del resto, non è solo questione di praticità, ma di passione, di attaccamento e di voglia di vivere la casa del ‘Via del Mare’.