
Quello di oggi, è stato il giorno di Luca Gotti, il tecnico chiamato a sostituire sulla panchina del Lecce l’esonerato Roberto D’Aversa (fatale per lui la testata rifilata a Henry al termine della gara interna persa contro il Verona).presso la Sala Stampa “Sergio Vantaggiato” dello stadio “Via del Mare”, si è svolta la sua presentazione
“Ci siamo trovati nelle ultime ore a dover affrontare due situazioni improvvise come società, che non pensavamo essere costretti a risolvere. La prima sono i fatti accaduti domenica e conseguentemente quella di trovare il sostituto di D’Aversa. Il pensiero dell’intero management societario è quello di rivolgere il ringraziamento a Roberto D’Aversaper tutto ciò che si è sforzato di fare per dimostrare di essere all’altezza del compito che gli era stato affidato. Lo conosco da 20 anni e non è una persona violenta e per tutto questo periodo è sempre presentato al lavoro prima di me”, ha affermato il Responsabile dell’Area Tecnica Pantaleo Corvino.
“Io sono il Responsabile dell’Area Tecnica e il mio pensiero deve essere condiviso con la società – ha proseguito. Abbiamo il dovere di guardare tutto ciò che ci succede intorno. Con un monte ingaggi di 8 milioni di euro posso non essere soddisfatto di un allenatore che ci ha sempre tenuto fuori dalla zona retrocessione? Siamo sempre stati una società che parte in Serie A tra le ultime posizioni in classifica e conta l’equilibrio finanziario, l’altro giorno ci sono arrivati i complimenti della Covisoc per come lavoriamo e vogliamo essere da esempio anche in questo
Siamo orgogliosi di poter dire che fino a ora abbiamo ingaggiato allenatori all’altezza, perché prima abbiamo vinto il torneo di B e poi, siamo salvi da oltre 60 giornate. Gotti lo conosco da anni, chi ho chiesto se si sentisse di accettare la sfida e lui l’ha fatto senza indugi. Non siamo all’altezza dei nostri tifosi, ma con la società, ripeto, facciamo quello che possiamo fare con le nostre risorse. Dobbiamo abituarci alle cadute, perché se accade nella nostra situazione ci possiamo rialzare. Gotti è stata la nostra unica scelta e non abbiamo avuto contati con altri ed è il meglio che potessimo prendere
Il neoallenatore ha firmato un contratto fino al 30 giugno con rinnovo nel caso di salvezza e si avvarrà della collaborazione dell’allenatore in seconda Dan Vesterby Thomassen, del collaboratore tecnico Stefano Daniel, del preparatore atletico Salvatore Sciuto, del match analyst Simone Greco, del preparatore atletico e recupero infortunati Giovanni De Luca e del preparatore dei portieri Luigi Sassanelli.
È stata poi la volta del tecnico dei salentini: “La lotta salvezza quest’anno è avvincente, ci sono molte squadre che se la giocano in pochi punti. Non voglio parlare di me, il 2023 è stato un periodo difficile perché ho subito due operazioni invasive e non ho potuto accettare le offerte che mi sono arrivate e sorprendentemente sono state tante, ma mi è giunta la telefonata di Corvino che ho accettato, dapprima perché c’è una squadra giovane e poi per la società dove ci sono persone di cui mi hanno parlato bene, infine, ci sono le aspettative di questo territorio. Adesso bisogna concentrarsi sul lato sportivo che non è facile da affrontare e bisogna farlo con la consapevolezza che il mare non sarà sempre tranquillo”, ha dichiarato.
Modulo e gruppo
“Rispetto alla mia esperienza a Udine c’è l’analogia di venire ad allenare una squadra con difficoltà e scegliere dove mettere per prima mano, mi spinge a fare ragionamenti, l’approccio non può essere quello del primo giorno di ritiro e la cosa più importante è quella di cercare di non fare danni. Ho trovato un gruppo elettrico, non spento, poi, il cambio di allenatore può far venire fuori qualche atteggiamento sopito. La difesa a tre è stata una componente che mi ha quasi sempre accompagnato, ma per contingenze, ma ho anche giocato con il reparto arretrato a quattro, qui, ci sono da disputare dieci partite e non credo sarebbe saggio inventare qualcosa che provochi stravolgimento, ma come concetto bisogna conservare quando di buono si è fatto e migliorare ciò che non è andato bene”
Centrocampo
“Ci sono tanti ragazzi che ritengo risorse, le valutazioni bisogna farle non solo da punto di vista prettamente tecnico. Nel calcio moderno stiamo andando verso una direzione nella quale si utilizzano tutti, l’undici di base non esiste quasi più e i calciatori hanno anche il loro minuto”.Come risollevare il gruppo “Bisogna stare calmi, c’è un orizzonte di dieci partite importantissime e chi mantiene la calma può arrivare in fondo, a ogni modo non bisogna guardare la classifica, perché sono tante le squadre che giocheranno punto su punto e non bisogna perdere la testa, è necessario avere una direzione chiara e pochi concetti condivisi”.
La rosa
“Ci sono alcuni calciatori che si conoscono da tempo e che hanno espresso nella loro carriera cifre notevoli e sono mixati con ragazzi dalle grandi prospettive, non è un caso che l’anno scorso si sia vinto il Campionato Primavera, è bello vedere giovani che hanno voglia di imparare e assorbire ciò che si dice, bisogna accompagnarli nel modo giusto”.
Carattere e atteggiamento
“Credo che per una società come il Lecce, sia innegabile che debba appoggiarsi su una politica di crescita dei giovani giocatori e poi realizzare plusvalenze. Sono venuto qui in macchina e ho pensato alle ultime tre gare del Lecce, ma ciò che mi ha colpito molto ma mi sembra di poter dire che dall’inizio del Campionato la squadra è stata sopra la linea di galleggiamento della retrocessione e dal punto di vista dell’atteggiamento mi sembra che ci sia sempre stato. I giallorossi in 28 partite sono primi per contrasti vinti e questa è una questione di carattere ed è già un bel partire”.
Palle inattive
“Se avessimo un punto in meno non cambierebbe nulla, c’è un fatto incontestatabile, ci sono dieci partite e questo è un mini torneo, affronteremo la nostra realtà per quella che è, dobbiamo contare solo su quello che possiamo fare. Sulle palle inattive il Lecce è 20mo e bisogna tenere presente anche l’aspetto fisico e ci sono molti brevilinei e tocca a me valutare cosa bisogna correggere”.
Ruolo dell’allenatore
“Ho piena consapevolezza che da oggi sono l’allenatore del Lecce ed è qualcosa di differente rispetto a fare una lezione, bisogna vestire solo ed esclusivamente i panni del tecfnico, la Serie A impone scelte anche impopolari e solitarie e bisogna cercare di portare a casa il risultato, a maggior ragione in un tempo così compresso”.
Roberto D’Aversa
“D’Aversa lo conosco bene, l’ho avuto come calciatore e oltre a essere un ragazzo di personalità, è un uomo a cui funziona il cervello, quello che è accaduto domenica, non lo giudico, ma è frutto di una frustrazione e una serie di avvenimenti”.