Rino Soda, uno squinzanese doc a Trapani per sentire profumo di A


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Lo sport non è fatto soltanto di atleti, centravanti, stopper, terzini e portieri. Tante figure strategiche ruotano intorno alla squadra e ne conoscono i segreti, i punti di forza e quelli di debolezza. Oggi incontriamo il massaggiatore e fisioterapista del Trapani, lo squinzanese Rino Soda che tutti ricordano nel Lecce delle grandi stagioni vincenti.

A Lecce lo ricordano come il “baffo che non tradisce”. Lo chiamano così i tifosi, quelli che lo ricordano a bordo campo, sempre pronto ad entrare accanto a Peppino Palaia quando un giallorosso stramazzava a terra sul rettangolo verde di gioco e chiedeva l’intervento urgente dei sanitari. Poi, un massaggio al volo, una parola sussurrata nell’orecchio e l’infallibile spray miracoloso… e il calciatore tornava in piedi, mentre medico e massaggiatore si riaccomodavano in panchina, magari dopo aver fatto un intero giro di campo.

Lo ricordano così, con affetto e simpatia, Rino Soda, da qualche anno lontano dal Lecce e dopo qualche peregrinazione a Gallipoli, Brindisi, Racale, Martina Franca, l’approdo quest’anno in Serie B a Trapani, dove, con gli amaranto si gioca la promozione in Serie A, magari passando per i play off, con il ruolo di massaggiatore e fisioterapista.
Forse non abbiamo scelto il giorno migliore per salutarlo, visto che ieri pomeriggio il Trapani è stato sconfitto in casa, in maniera del tutto inaspettata dal bari di Alberti, per 4 a 3.
“Cose che capitano. Fanno parte anche certe sconfitte di un percorso di crescita, come dice Mister Boscaglia”

Ma la corsa alla A continua ugualmente anche se nessuno se lo aspettava…
“Effettivamente non se lo aspettava nessuno, ma adesso che siamo in ballo per traguardi importanti, qui a Trapani non si tira indietro nessuno e tutti siamo pronti a giocarcela fino alla fine”.

Rino, avevamo perso le tracce di te e adesso, invece, come vanno le cose in Sicilia?
Dopo la fine della storia d’amore con il Lecce, ho passato due stagioni a Gallipoli, con una storica promozione dalla C alla B insieme a mister Beppe Giannini Gino Dimitri. Poi, stagioni più difficili a Brindisi, Racale e Martina.

Finchè…
Finche il Direttore del Trapani, il vegliese Daniele Faggiano, non mi ha chiamato al Trapani con il ruolo di massaggiatore e fisioterapista e qui è iniziata un’avventura esaltante, che porto avanti insieme al medico sociale, dottor Giuseppe Mazzarella che da 40 anni collabora con la squadra, insieme a Gianluca Chinnici (figlio di Franco, preparatore atletico e recupero infortuni della Roma di mister Garcia) e insieme a Salvatore Scardina.

Ci sembra che Trapani ti abbia accolto benissimo…
Trapani mi ha conquistato. La città sul mare è bellissima, calda e accogliente, come il tifo. La proprietà della famiglia Morace è fantastica e poi lo staff tecnico di mister Boscaglia è fenomenale. Parlo di Francesco Di Gaetano, allenatore in seconda; Emanuele LupoEmanuele Nastasi, preparatore atletico; Antonello Brambilla, allenatore dei portieri e Daniele Caleca.

Quali i segreti di questa grande stagione?
Sicuramente la grande competenza dell’allenatore, il clima affiatato, lo spogliatoio unito e il mix di giovani e big. Qui, insieme a Nizzetto, Basso, Pacilli, Raimondi e Yaisien, ci sono anche persone che hanno giocato in A: Terlizzi, Ciaramitaro, Iunco, Martinelli.

Che pensi del Lecce di quest’anno?
Beh, oggi so che non gioca e che ha vinto la partita a tavolino con la Nocerina. Sicuramente Lecce è una piazza che merita la A e speriamo proprio che ce la faccia e ritorni ai fasti del passato a cui ho avuto l’onore di partecipare.