È iniziata la nuova era di Roberto Rizzo. Il nuovo allenatore del Lecce ha diretto questo pomeriggio il suo primo allenamento al ‘Via del Mare’, davanti a una nutrita presenza di tifosi. Il trainer salentino doc ha iniziato la sua esperienza, difficile ma affascinante, alla guida di una squadra che dovrà giocarsi la promozione in Serie B attraverso la rognosa parentesi dei playoff.
Lo farà con il favore di una piazza che lo apprezza e lo stima: non solo perché nel suo sangue scorre la salentinità pura, ma anche perché con la casacca giallorossa Robertino Rizzo si è affermato come calciatore, oltre ad aver guidato da tecnico la squadra nella massima Serie prima come vice di De Canio, poi come co-titolare della guida tecnica insieme a Paleari, undici anni fa, sfiorando una clamorosa salvezza.
“Voglio subito ringraziarvi per l’accoglienza – ha esordito il nuovo allenatore – perché ho sentito fin dal primo momento la gioia nel rivedervi. È un giorno bello per me, non lo nego: in queste ore ho avuto tanti flashback della mia vita professionale, che però esulano dalla mission della società. Sono contento di poter tornare ad allenare la squadra della mia città e spero di poter dare un contributo per il coronamento di questo sogno”.
Queste le prime parole da nuovo principale della panchina giallorossa. Roberto Rizzo ha preso il posto di Pasquale Padalino, esonerato dopo la sconfitta interna rimediata domenica pomeriggio contro il Messina, ma soprattutto al culmine di un periodo denso di contestazioni da parte della tifoseria tutta.
“Mi preme ringraziare Padalino e il suo staff – ha detto in apertura di conferenza stampa il Direttore Sportivo Mauro Meluso. Oggi apriamo un nuovo capitolo, dando il benvenuto a Roberto Rizzo, che per il Lecce calcio rappresenta una fetta importante di storia. Io ho sempre creduto, fortemente insieme alla proprietà, che Padalino sarebbe stato l’uomo giusto, ma il fattore ambientale ci ha fatto capire che la squadra avrebbe sofferto di questa frattura che speravamo si risanasse. Arrivare ai playoff con una contestazione sarebbe stato un handicap”.
Spiega ga così la ragioni dell’esonero il Ds calabrese che poi precisa: “subito dopo l’esonero, abbiamo subito pensato a Rizzo perché ha il grande merito di aver fatto cose straordinarie in questa città, oltre ai suoi trascorsi ai massimi livelli in Serie A. Conosce l’ambiente e ha evidenti doti e anche sotto l’aspetto tattico rappresenta una certa continuità che a questo punto della stagione è fondamentale”.
Eccolo allora il nuovo tecnico che, dopo i saluti di rito con la stampa, ammette candidamente: “Non abbiamo tempo, inutile negarlo: la prima gara dei playoff è in programma il 21 maggio, quindi non c’è margine per alcuno stravolgimento. Non si può negare quanto di buono è stato fatto in dieci mesi e di certo non mi metterò a sconvolgere determinati equilibri tattici”.
Su qualcosa però bisogna intervenire. Robertino Rizzo lo sa e spiega: “come staff, certamente, si può incidere su qualche aspetto, soprattutto dal punto di vista di certi atteggiamenti. Fin da subito c’è da togliere un malumore che dalla piazza è arrivato chiaramente nello spogliatoio. Voglio parlare con i ragazzi e far capire loro che qui c’è un pubblico che vive di amore viscerale e che non è accecato dalle contestazioni. Laviamo il cervello da questi aspetti negativi: da oggi tutto questo dovrà cambiare”.
La scelta di affidarsi per questa coda finale di stagione a Rizzo è stata presa anche in virtù di una certa idea di calcio che non si discosta molto da quella intrapresa e sviluppata da Pasquale Padalino. Meluso ha valutato questo aspetto come tra i principali aspetti per il cambio alla guida della rosa. “Il Lecce l’ho visto in un paio di circostanze dal vivo – chiosa ancora Rizzo – e in un certo qual modo l’ho visto giocare un calcio che si accosta alle mie idee. Poi è chiaro che ogni allenatore sviluppa le sue propensioni: io ad esempio prediligo un calcio fatto con più verticalizzazioni, ma sono sfumature. Cosa è mancato per il primo posto? Non lo so, ma il fatto di aver incontrato anche questo Foggia di certo ha rappresentato un punto determinante”.
Ad assistere alla conferenza c’è lo stato maggiore della dirigenza: il patron Enrico Tundo, il presidente onorario Sticchi Damiani e il vice Corrado Liguori. “Della società – racconta ancora Rizzo – tranne rarissime eccezioni, conoscevo quasi tutti: l’impatto con i dirigenti è stato ottimo, al fianco di persone con le quali abbiamo anche condiviso passioni ed emozioni. Diciamo che mi ha facilitato il compito di adattamento in un’ambiente che, tutto sommato, è casa mia”.
Per Rizzo, quindi, l’arduo compito di vincere i playoff e riportare questa piazza dove merita. “Ci sono due partite contro Paganese e Andria che per me sono di vitale importanza, anche perché mi hanno insegnato che vincere aiuta a vincere”.
Terminata la conferenza tutti in campo per la prima seduta diretta dal salentino e dal suo staff: il suo vice sarà Sandro Morello, mentre la parte atletica sarà curata da Paolo Redavid e da Raffaele Tumolo.
Il silenzio stampa – fanno sapere dalla società – da oggi è interrotto. I calciatori nei prossimi giorni torneranno ai microfoni dei giornalisti. Non lo stesso, ovviamente, si può dire per Pasquale Padalino che in serata si congederà definitivamente con i suoi calciatori e saluterà Lecce e il Salento.