Vigilia di Pasqua. Sul calendario era in programma Lecce-Lazio, dodicesima giornata del girone di ritorno della Serie A. Il campionato, invece, è fermo da oltre un mese, prigioniero dell’emergenza coronavirus e orfano della sua quotidianità. Come tutti, del resto.
Il Governo ha allungato la quarantena per altri 20 giorni e, almeno fino al prossimo 3 maggio, tutto resta immobile, così com’è. Anche il mondo del calcio prende atto dell’ulteriore periodo di pazienza ma, in ottica di una sperata Fase 2, tenta ora di ragionare con maggiore cognizione di causa.
Terminato il nuovo periodo di confinamento, tutto il Paese spera di ripartire, anche il calcio. Il dibattito resta sempre aperto: data di ripresa degli allenamenti, ritorno in campo, conclusione dei campionati ad estate inoltrata e, ovviamente, nodo-stipendi. Tutto è ancora sul tavolo.

Nel frattempo, il Lecce attende l’evolversi della situazione, mentre i giocatori in casa si arrangiano tra allenamenti personalizzati, chat di squadra e continuo monitoraggio dello stato fisico.
Tra questi c’è anche Biagio Meccariello: il difensore giallorosso, pilastro lo scorso anno nella cavalcata promozione, è riuscito anche quest’anno, in Serie A, a ritagliarsi uno spazio importante. Nove presenze distribuite tra cuore della difesa e fascia destra.
“Sono chiuso in casa, come tutti, dirimpettaio di Tachtsidis e vicino di casa di Deiola e del team manager Claudio Vino – ha detto durante la diretta Instagram organizzata oggi dalla società. Mi alleno sul tetto e la sensazione è veramente strana. Ora atteniamoci alle regole e speriamo di tornare presto in campo: significa essere usciti tutti fuori da questo incubo”.
Poi una lunga chiacchierata in cui Biagio, campano doc, classe ’91, ha raccontato quella che è la sua prima avventura in massima serie: “Quest’anno ho iniziato con un brutto infortunio, poi ne ho avuto un altro in inverno. Questo mi è dispiaciuto molto perché questo per me è un anno importante e mi sarebbe piaciuto vivermelo meglio. Ma ora sto bene.
Ho esordito a San Siro, contro il Milan e per me è stata un’emozione un’unica. Nei giorni precedenti al match sapevo che avrei potuto giocare dal primo minuto ed ero emozionato, poi ho dato tutto in campo ed è andata bene con il gran gol di Calderoni alla fine. Ma ho bellissimi ricordi anche della gara con la Samp e di quella con la Juventus. Gli avversari che mi hanno impressionato di più? Ce ne sono davvero tanti. Mi hanno fatto una grande impressione Dybala e Ilicic. Ma anche Boga, che ho marcato personalmente contro il Sassuolo e che nel secondo tempo era quasi impossibile da prendere. Il livello in A è davvero alto”.
Impossibile però non ripensare alla passata stagione, quella della promozione inattesa, in cui lui, 33 presenze, è stato tra i principali artefici del miracolo salentino. “L’anno scorso abbiamo vissuto una stagione epica. Emblema ne è stata la battaglia a Perugia, tra le più belle ed importanti vittorie vissute e vinte in maglia giallorossa. Eravamo in grande emergenza, con tanti assenti, ma unimmo le forze conquistando una vittoria preziosa.
Un’emozione forte? Il mio assist per Tabanelli nel big match dell’anno scorso contro il Brescia: era una gara fondamentale per il nostro cammino e anche dal punto di vista personale, da ex di turno, la sentivo particolarmente”.
Infine un pensiero su mister Liverani, già suo ‘maestro’ ai tempi della Ternana: “A Terni al suo arrivo ci diede entusiasmo e ci trascinò alla salvezza. Ha davvero delle qualità straordinarie che riesce a trasmettere alla squadra”, conclude Big Mec.