Lecce generoso, combattente, ma ancora una volta battuto in casa. Al termine dei 96 minuti giocati contro la Roma, però, ci sono applausi per gli uomini di Liverani che commettono il solo grave errore di approcciare male ai secondi 45 minuti. Un vero peccato perché i giallorossi salentini se la giocano a viso aperto, si difendono con ordine, e ripartono bene, anche grazie soprattutto a Babacar sempre più in palla. Decide un colpo di testa di Dzeko, lasciato tutto solo in area di rigore. Gabriel para un rigore che tiene accesso la speranza fino alla fine.
Gabriel, 6.5: giornata particolarmente attiva la sua, in cui si fa notare per alcune uscite alte, anche a ridosso del limite dell’area. Dopo due minuti risponde bene su Kolarov, ma non trattiene. Poco dopo incomprensione con Lucioni che rischiava di costare caro, ma il centrale rimedia. Ad inizio di secondo tempo la Roma passa in vantaggio: l’impressione è che sul colpo di testa di Dzeko avrebbe potuto fare qualcosa di più. Si riscatta da gigante parando magistralmente il rigore a Kolarov, allungandosi fino all’angolino alla sua sinistra.

Rispoli, 6- : sbaglia poco in fase di contenimento, molto di più in quella di uscita con il fraseggio. Da apprezzare un paio di grandi sgroppate, come quella vista al 39’, quando sceglie di servire al centro Mancosu che sfiora il palo. In occasione del gol si trova nel cuore dell’area, ma lascia troppo spazio a Dzeko. Ammonito all’83esimo per fallo su Kolarov.
Lucioni, 5.5: brivido all’ottavo minuto quando non si intende con Gabriel, ma rimedia rifugiandosi in angolo. Nel per 55 minuti neutralizza al massimo Dzeko, concedendo lui poco quanto nulla. Sul vantaggio, però, il numero 9 bosniaco è lasciato libero di colpire indisturbato. Poi è suo il fallo di mano che vale il rigore, poi sbagliato da Kolarov: ammonito.
Rossettini, 6- : Dzeko è un affare prevalentemente di Lucioni, ma lui contribuisce a mettere una pezza quando serve. Molto attento in chiusura, si disimpegna bene anche quando c’è da coprire lungo l’out mancino.
Calderoni, 6+ : il gol di mercoledì sera lo ha galvanizzato ancora di più e dalle sue parti la Roma si fa vedere poco. Si disimpegna egregiamente in molte circostanze e all’ora di gioco va vicino al pareggio con un altro missile dalla distanza.
Tachtsidis, 6: l’ex di turno torna titolare dopo lo stop nell’infrasettimanale. Si nota in modo netto che non è al meglio della condizione fisica, non riuscendo sempre a leggere le mosse dell’avversario. Da lui passano tutti i palloni, ma non riesce mai a trovare il filtrante giusto. Esce sulle corde poco prima del vantaggio capitolino.
dal 62’ Imbula, 6: inizia a mettere sempre piaciuto minuti nelle sue gambe. Serve la sua fisicità nella zona nevralgica del campo.
Petriccione, 6: confermato nell’undici titolare, ma lascia le chiavi della manovra al compagno greco. Liverani vuole i suoi inserimenti e lui già al 4’, dopo un grande slalom di Falco, si rende pericoloso con un tiro che però Lopez trattiene senza patemi. Cresce sempre più in personalità.
Majer, 6- : primo tempo da livello, come suo solito. Va anche vicino alla marcatura, ma aspetta un po’ troppo prima di calciare. Qualche contrasto vinto da vero gladiatore, ma nella ripresa soffre forse le tante gare ravvicinate. È sfortunato (ma anche poco malizioso) nel rimpallo in uscita da cui prende il via l’azione del vantaggio romanista.
Mancosu, 6: ottima gara la sua dal punto di vista dell’intelligenza e della corsa. Un paio di giocate di fino, ma anche tanti tiri smorzati che non sono da lui. Solo illusione del gol al 39esimo, dopo essere stato servito da Rispoli. Esce all’inizio del secondo tempo.
dal 50’ Shakhov, 6- : entra subito in clima partita, recuperando un buon numero di palle, ma è un po’ entomologhi quando si ritrova a impostare. Bel tiro al 72esimo che poteva avere maggiori fortune.
Falco, 6: si infiamma subito e al quarto minuto penetra in area alla grande da destra, con Petriccione che però conclude debole. Al 40’ si mette in proprio con un coast-to-coast, ma arriva con poca lucidità al limite dell’area e per Lopez è un gioco da ragazzi bloccarla. E’ ancora una volta l’elemento con maggiore fantasia, non impegna mai severamente l’estremo difensore ospite.
Babacar, 6.5: anche oggi svaria in tutte le zone dell’attacco per non lasciare punti di riferimento alla retroguardia capitolina, e anche oggi dimostra di essere un elemento per larghi tratti indispensabile. Liverani non lo piazza nell’area di rigore avversaria, ma le sue corse e rincorse sono preziose per contenere le iniziative degli uomini di Fonseca. Non è Al sesto minuto batte in porta da posizione defilata, ma colpisce l’esterno della rete. Tiene palla magistralmente, ma al 75esimo finisce la benzina
dal 75’ La Mantia, 5.5: spezzone di gara per lui che prende il posto dello stremato Babacar. Rimedia un paio di punizioni, ma non punge.
Liverani, 6: dopo il successo contro la Spal, conferma Petriccione, ma come mezzala, ritrovando in cabina di regia Tachtsidis. Grande approccio al match, stavolta, quello del Lecce: difendersi con ordine e ripartire, sfruttando le incredibili doti di Babacar. I giallorossi se la giocano alla pari contro i più quotati giallorossi della Capitale, riuscendo ad arrivare spesso al tiro, ma senza mai complicare davvero la vita a Lopez. Shock, invece, l’approccio con il secondo tempo: la Roma spadroneggia e, alla fine, va in vantaggio. Dopo un’ora è costretto a rinunciare a Mancosu e Babacar, ma è l’episodio del rigore parato a Gabriel a riaccendere le speranze salentine. A parte la fase iniziale della ripresa, purtroppo fatale, il Lecce oggi ha seriamente spaventato una big del nostro calcio. La strada è quella giusta.









