La Mantia intelligente, centrocampo di sostanza. Il Lecce non si ferma: le pagelle della vittoria a Carpi


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Dove eravamo rimasti? Ah si, dal perfetto secondo tempo contro la Cremonese. Da dove ci eravamo lasciati, lì il Lecce riprende il cammino: in quel di Carpi basta un gol di La Mantia a proiettare i salentini a un solo punto dalla vetta, accompagnati da un popolo intero, capace di riempiere il “Cabassi” con 2.300 presenze. Una prestazione sontuosa per la truppa di Liverani, l’ennesima: i giallorossi non sbagliano nulla, soffrono solo nei minuti finali, contro un Carpi comunque sterile e incapace di creare veri pericoli. E da lassù esultano anche Ciro e Michele.

Vigorito, 6: solo ordinaria amministrazione per lui che, specialmente nel primo tempo, tiene alta la barra dell’attenzione e controlla. In avvio di ripresa neutralizza in presa bassa il tentativo dal limite dell’area di Concas. Unica pecca: l’ammonizione al minuto 84 per perdita di tempo.

Venuti, 6.5: sta veramente bene e si vede. In fase di spinta è sempre una spina del fianco nella formazione di Castori, mentre si concede qualche leggerezza in copertura. Per fortuna il Carpi non riesce a pungere.

Lucioni, 7: altra imperiosa prestazione. Lucioni è il difensore di cui la Nazionale avrebbe bisogno (se avesse avuto qualche anno in meno e tanta fortuna in più in carriera): non sbaglia nulla, perennemente in anticipo sull’avversario ed è molto bravo a ragione palla a terra e innescare la manovra.

Meccariello, 7: preciso e sempre attento, tiene a bada – insieme al fido Lucioni – le incursioni dei vari Concas e Mokulu. Bene in anticipo, prova a metterci in suo anche sulle palle inattive.

Calderoni, 7: il solito pendolino lungo la corsia mancina. Va e viene, disimpegnandosi bene in entrambe le fasi. Da apprezzare le sue continue sovrapposizioni capaci di creare la superiorità numerica, oltre a un paio di tentativi di battuta che però non trovano fortune. Nel finale la sua corsa, specie in zona difensiva, è provvidenziale.

Jacopo Petriccione (ph.Pinto)

Petriccione, 7: genio e sregolatezza, ma anche ordine e disciplina. E’ lui il cervello di questo Lecce, eseguendo a menadito gli ordini di Liverani: ogni azione degna di nota passa dai suoi piedi. Nel secondo tempo il mister gli chiede un tempo di velocità in più per alleggerire la pressione avversaria. Ammonito al 76esimo per fallo tattico.

Armellino, 7: la grande prova di domenica scorsa – con tanto di applausi dei suoi tifosi – vale la seconda maglia da titolare consecutiva, e non delude nemmeno oggi. Al 5′ scalda subito i guantoni di Colombi con un bel destro deviato in angolo. Sua la spizzata di testa che porta allo 0-1 giallorosso. Su finale di primo tempo ha anche l’occasione di battere a tu per tu contro il portiere avversario, ma arriva troppo lungo sul pallone. Altra occasione, di testa, al 56esimo. Esce nel finale, accompagnato ancora dagli applausi dei suoi.
dal 81′ Tabanelli, 6: appena entrato si becca un giallo per gioco pericoloso. Gira un po’ a vuoto, ma tocca un paio di palloni che spezzano il ritmo agli emiliani.

Scavone, 7: ottima la sua prestazione, fatta di sostanza e tanta, tanta legna. La sua abilità nel possesso costa al Carpi un paio di cartellini gialli. Cala nel secondo tempo, ma non fa mai mancare il suo apporto.

Mancosu, 6+ : si accende ad intermittenza, ma quando lo fa mette paura agli avversari. Non brilla, però, particolarmente anche se sono da sottolineare alcune sue aperture di gioco molto intelligenti.

Filippo Falco (ph.Pinto)

Falco, 6.5: il mattatore di Cosenza e Cremonese si ripropone come titolare anche quest’oggi e anche stavolta sfodera la solita prestazione di qualità e imprevedibilità. Da sui piedi arriva il pallone scodellato in area di rigore in occasione del gol del vantaggio di La Mantia. Dà tutto e dopo un’ora di gioco lascia spazio a Palombi.
dal 64′ Palombi, 6: non entra con il giusto piglio, non riuscendo a dare la freschezza e l’imprevedibilità sperata. Tuttavia palla al piede trova sempre il compagno libero più vicino.

La Mantia, 7: nel segno di Ciro e Michele. Come un soffio del destino, sigla il gol al minuto 35, 35 come gli anni trascorsi dalla scomparsa di Lorusso e Pezzella. Un tap-in vincente in area, da distanza ravvicinata, che manda in orbita il Lecce. La sua è l’ennesima prova di straordinaria intelligenza ed encomiabile sacrificio. Esce a corto di ossigeno nel finale.
dal 82′ Dubickas, senza voto: non ha le capacità di La Mantia, ma il movimento non manca.

Liverani, 7: la bella vittoria di una settimana fa contro il Cremonese lo convince a confermare in blocco gli undici titolari. Nemmeno stavolta le scelte deludono perché il suo Lecce riprende la marcia esattamente da dove si era fermato una settimana fa, cioè da una prestazione corale di vero spessore. Armellino si conferma in netta crescita e i movimenti eseguiti da La Mantia sono la sintesi perfetta di una squadra che corre, soffre, riparte e punge. I numeri raccontano di una partita a senso unico, anche se nel finale la pressione del Carpi aumenta, senza però mai creare patemi a Vigorito&Co. Ora la vetta dista solo 1 punto, ma non ditelo in giro.