Risposta convincete doveva essere essere, risposta convincete è stata. Il Lecce fa suo il big match del turno infrasettimanale contro l’Hellas Verona e si rimette in marcia in modo deciso verso l’alta quota della classifica. Dopo la scoppola sonora di Cittadella, i giallorossi reagiscono immediatamente e rifilano altri due gol (dopo i 3 dell’andata) alla truppa di Fabio Grosso, mai realmente pericolosa. I salentini partono bene, non brillano, ma dimostrano di avere le idee chiare: La Mantia la sblocca, per il terzo gol consecutivo, il decimo stagionale, poi Lucioni raddoppia. Nel finale forcing scaligero, con il gol che arriva su papera di Vigorito.
Vigorito, 5.5: incerottato per una qualche ferita alla testa, macchia una serata tutto sommato tranquilla con una papera finale. Peccato perché per la nona partita consecutiva il Lecce subisce gol.
Venuti, 6.5: si riprende il suo posto lungo la corsia destra e la differenza si vede. Bene in fase di spinta, si fa vedere dalle parti della difesa scaligera in più di un’occasione, non riuscendo però a confezionare cross utili. Svolge il compito in fase di copertura, sopratutto nel secondo tempo quando spezza spesso la manovra gialloblù.
Lucioni, 7: a lui l’arduo compito di tenere a bada tal Giampaolo Pazzini. Ci riesce bene e a tratti fa vedere letture da Serie A. Sempre concentrato, ritrova il gusto del gol, di testa, rimandando in orbita il Lecce.
Meccariello, 6.5: non sempre “sul pezzo”, copre comunque in modo efficace. Sicuro di se, in un paio di circostanze si lancia in avanti, contribuendo a creare la superiorità numerica. A metà primo tempo reclama un rigore per una trattenuta in area: da rivedere.
Calderoni, 7: dopo la prestazione da dimenticare di tre giorni fa, entra in campo con una verve decisamente più combattiva. Corre come un ossesso, si lancia su ogni pallone e disegna anche qualche cross interessante. Marcia in più. Nel finale di gara sfiora anche il gol.
Tachtsidis, 6.5: più di qualche sbavatura, anche oggi, specialmente in avvio di gara. Poi si rimette in riga: un paio di diagonali sono da categoria superiore e, anche se non sempre reattivo, ci mette spesso calma e ragionamento. Nel secondo tempo tanta legna: quello che ci si aspetta sempre da lui.
Petriccione, 6.5: l’ammonizione un po’ troppo frettolosa (al minuto 8) non lo frena. Ha negli occhi e nelle gambe tanta voglia di fare: il ruolo di mezzala non è il suo (e in alcuni momenti si vede) ma la sua qualità è indiscutibile. Dai suoi piedi fatati arriva la punizione che Lucioni capitalizza per il 2 a 0.

Majer, 6: debutto assoluto da titolare nella prima apparizione al “Via del Mare”. Per essere uno straniero arrivato in squadra 15 giorni fa, non si può certamente dire male. Deve ancora imparare la fase di inserimento perché oggi ha badato di più a contenere. Esce a metà ripresa tra gli applausi.
dal 20’s.t. Arrigoni, 6: è in forma, senza dubbio. Dà il suo apporto nell’ultima parte di gara.
Mancosu, 7: ripresosi del tutto dagli acciacchi, torna a supporto dell’attacco e la sua presenza in campo di nota a dismisura. Aggredisce gli spazi, non getta mai la palla, ma tira fuori sempre la soluzione giusta. Come avviene al 34esimo, quando calibra al meglio il lancio per La Mantia in occasione del vantaggio giallorosso. Che botta al 37′ della ripresa: sfiora l’incrocio dei pali.

Falco, 7- : dopo aver morso il freno a Cittadella, si posiziona nel tandem offensivo. La sua imprevedibilità serve come il pane a questo Lecce: quando ha la palla tra i piedi mette i patemi d’animo alla retroguardia avversaria. Non trova il gol, ma il suo apporto oggi è quasi decisivo.
dal 42′ s.t. Marino, senza voto: entra per gli ultimissimi minuti.
La Mantia, 7.5: taglia la soglia della doppia cifra, in gol da tre giornate consecutive. È in una forma strepitosa: il primo tiro in porta arriva al 5′ minuto quando, servito da Falco, prova la diagonale che però Silvestri smanaccia in angolo senza troppi fronzoli. Poi ci prova di testa, al 19esimo, ma trova ancora una buona opposizione. Al terzo tentativo fa centro: sfrutta al meglio l’assist di Mancosu, svetta di testa più in alto di tutti, ed esulta sotto la Centrale. Corre tanto, tiene palla e fa salire i compagni. Ad oggi insostituibile (anche se sostituito a un quarto d’ora dal termine!)
dal 30′ s.t. Saraniti, 6- : il primo pallone toccato non lo sfrutta al meglio. Nel complesso ci mette tanta corsa e tanto fisico.
Liverani, 7: falliti gli esperimenti tattici in quel di Cittadella, ritrova Mancosu e Falco, oltre a gettare nella mischia dal 1′ l’ultimo arrivato Majer. Aveva promesso una gara da Lecce dopo lo scivolone, e così è stato: i giallorossi non brillano di luce propria, ma tornano a macinare gioco e idee. L’atteggiamento è quello giusto e dopo il vantaggio Mancosu e soci continuano a spingere, con ordine e voglia. Il raddoppio di Lucioni è un premio anche alla difesa, oggi quasi perfetta. Unico neo: il gol subito, anche oggi, per la nona gara consecutiva. Ora, con la ritrovata consapevolezza di essere affamati e temibili, tutti a Palermo!















