Pazza capolista! Il Lecce passa anche contro la Reggina al termine di un match bellissimo, carico di spettacolo, proprio adatto ai cardiopatici. Dopo 22 minuti, infatti, i giallorossi sono sotto di due gol, stesi dai colpi di un Bianchimano scatenato. Sembra una gara da dimenticare, ma la voglia di dettare legge viene tutta fuori e nel giro tre minuti tutto torna in pari con i bei gol di Torromino e Ciancio, fino al sorpasso definitivo su punizione di Tsonev. Il gioco forse non è stato dei migliori, nemmeno con la superiorità numerica nell’ultima parte di gara, ma quanto a carattere i salentini hanno dimostrato per l’ennesima volta di essere primi a pieno merito, con buona pace di Lo Monaco e di tutta Catania.
Perucchini, 6: difficile attribuire colpe al portiere per i due gol rifilati da Bianchimano: il primo tiro, sebbene toccato non benissimo, si deposita proprio all’angolino più lontano, mentre sul raddoppio il numero 9 reggino è lasciato tutto solo da Cosenza.
Lepore, 6: solita partita per il capitano che in fase di contenimento non soffre particolarmente, tallonando Tulissi. Bene anche quando si trova spingere, sbagliando pochi passaggi e pochi cross. La sua grinta è il volto di una squadra che vuole vincere, sempre.
Cosenza, 6- : non brilla proprio nella gara contro la (sua ex) squadra della sua città. Il giovane Bianchimano è un cliente scomodo per lui: prima lo anticipa per l’1 a 0, poi lo frega in velocità sul 2 a 0. Si salva solo – a tratti – sulle palle alte, quasi tutte di sua competenza. Decisamente meglio nel secondo tempo.
Riccardi, 6- : timido, questa volta fin troppo. Si fa trovare impreparato in un paio di circostanze che potevano creare grattacapi e in fase di impostazione non ha sempre la soluzione a portata di mano. Poi cresce con il passare del tempo.
Ciancio, 6.5: inizia un po’ stentando, tanto che dalle sue parti arriva il cross che porta Bianchimano al gol dello 0-1. Poi succede che trova l’eurogol alla mezzora che rimette sui binari pari il punteggio: un tiro pazzesco su palla persa rimessa sbilenca da Cucchietti che toglie le ragnatele sotto l’incrocio. Da lì in poi è un crescendo di personalità e concretezza.
Arrigoni, 7.5: sostanza e solidità a servizio della linea mediana. Riesce sempre a mettere una pezza sugli errori di appoggio dei suoi compagni e per questo un paio di sue sbavature li sono perdonate eccome. Lotta su ogni pallone, recupera tantissimo, ma non sempre è propositivo. Polmoni d’acciaio, finisce nel taccuino dei cattivi dell’arbitro al 25esimo della seconda frazione.
Armellino, 6.5: tanto lavoro sporco per l’ex Matera che sfiora anche il secondo gol consecutivo. Tocca pochi palloni, ma mette fisico, legna e crea spazi. Sta entrando nella migliore condizione fisica: non resta che goderselo. Rimedia un cartellino giallo al 28’ della ripresa.
Mancosu, 6+ : in bilico fino all’ultimo per alcuni problemi fisici portati in dote dalla trasferta di Siracusa, sbaglia il primo tocco della partita e questo lo condiziona per una buona mezzora di gioco. Le sue doti però servono sempre e comunque e nonostante la poca brillantezza riesce sempre a dire la sua.

Tsonev, 7: dopo la superlativa prestazione della scorsa settimana, una maglia da titolare per lui era scontata. Gioca da collante tra la linea mediana e i due attaccanti: dimostra una personalità da veterano e, al netto di alcuni passaggi fuori misura in partenza, dimostra di essere una pedina determinante. Al calare del primo tempo si procura e realizza la punizione che vale il soprasso giallorosso. La stanchezza si fa sentire nella ripresa: lascia il posto a Caturano a un quarto d’ora dalla fine.
dal 29’ s.t. Caturano, 6: lasciato a riposo per quasi tutta la gara, entra con il giusto piglio, sfiorando anche il gol al 40esimo. La condizione fisica c’è a tratti.
Torromino, 6.5: quanta corsa per Hulk che come un leone in gabbia trova il ruggito vincente al 27esimo: è lui, infatti, a riaprire le sorti del match con un gran tiro dal limite dopo una bella serpentina tra le maglie avversarie. Dal gol, lui e tutti i suoi compagni ritrovano la convinzione tipica della capolista. Encomiabile impegno: esce un po’ malconcio nel corso della ripresa.
dal 17’ s.t. Drudi, 6: recuperato a pieno dall’infortunio, appena entrato stronca con una bella scivolata l’iniziativa di un attaccante ospite. Per il resto irrobustisce la difesa per le incursioni finali dei granata.
Di Piazza, 6+ : una gara volenterosa, tanto da renderlo irruento e nervoso. L’atteggiamento degli avversari di certo non lo aiuta, ma non sempre riesce a mantenere sangue freddo. Va in gol all’ottavo minuto, ma l’arbitro annulla per fuorigioco: situazione da VAR. Preziosa, poi, la sua sponda in occasione dell’1-2 di Torromino. A fine primo tempo Liverani lo minaccia di lasciarlo negli spogliatoi e lui risponde con una ripresa ordinata e ricca di spunti in velocità: al 19esimo supera due birilli in maglia bianca, tanto da costringere Mezavilla al fallo che costa lui la doppia ammonizione. Stremato, esce a dieci minuti dal termine.
dal 37’ s.t. Pacilli, 6: entra a sostegno di Caturano, muovendosi con agilità e disinvoltura.
Liverani, 7.5: il voto alla squadra è tutto per il carattere, meno per la prestazione. Servono due ceffoni assestati in pieno volto per dare la scossa a un Lecce incredibilmente dismesso per oltre venti minuti. Palle perse, misure sbagliate, anticipi mancati e ritardi sulle coperture: la Reggina si porta sul doppio vantaggio così facilmente da non sembrare vero. Quindi la riscossa: Torromino riapre il discorso una manciata di minuti dopo lo 0-2, l’eurogol di Ciancio rimette tutto in ordine, il bolide preciso di Tsonev completa il sorpasso. I giallorossi dimostrano ancora una volta temperamento e voglia di vincere. Catania e Trapani restano a distanza di sicurezza.