Spal-Lecce, tutto lo stadio ricorda Federico Aldrovandi. Il papà: “Grazie anche ai tifosi giallorossi”


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Alle 6.04 del 25 settembre 2005 la vita di Federico Aldrovandi si è fermata, “senza una ragione” come ha scritto papà Lino. Il suo ricordo no, non è mai morto. Quel ragazzo di appena 18 anni che tutti hanno imparato a conoscere in questi anni di battaglia alla ricerca della verità vive ancora. Come ieri sera, quando prima del fischio di inizio di Spal-Lecce i tifosi della curva ovest hanno voluto ricordare Federico con un grande ritratto del suo volto e un coro.

La tifoseria di casa aveva già annunciato la coreografia con un lungo post su Facebook, ma l’entrata in campo degli uomini di Semplici e Liverani in un Paolo Mazza da tutto esaurito è stata un brivido. Un’emozione. Una bella pagina di sport, in cui due tifoserie, avversarie per 90 minuti, si sono strette la mano per ricordare lo studente di Ferrara, ucciso dai colpi dei manganelli degli agenti di polizia, durante un controllo.

Il post della curva ovest

«Ciao Federico, sono passati 14 anni da quando ti hanno strappato via la vita dal petto. Eri un bambino. Già, a 18 anni si è ancora bambini. Abbiamo raccolto le foto che tuo papà ha pubblicato in questo ultimo periodo, sei tu che cresci, è la tua vita che si colora e sboccia. Poi te l’hanno rubata. Vigliaccamente. E i colori svaniscono. Tutto diventa grigio. Stasera li riaccenderemo quei colori. Tutto si tingerà di bianco e di azzurro e il tuo volto tornerà a splendere maestoso sopra la Ovest, sopra la nostra città. È il nostro modo di starti vicino in questo giorno, il nostro modo per abbracciare forte la tua famiglia, il nostro modo per ricordare a tutti che non dovrà mai più accadere quel che è successo a te. Ciao Federico, nostra bandiera» si legge nel post.

3mila cartoncini bianchi e azzurri a comporre la scritta “Aldro vive”, il bandierone, gli applausi. E il coro a cui hanno partecipato anche i tifosi salentini, annullando ogni rivalità nel nome e nel ricordo di chi non c’è più, sono stati un momento toccante ed emozionante. Non era scontato. Il volto di Aldo è stato proibito in alcuni stadi e diverse società sono state sanzionate perché i tifosi avevano esposto le immagini del ragazzo.

Grazie

Allo stadio c’era anche Lino, il papà di Federico, commosso per questa dimostrazione di affetto. «Ieri sera c’ero. Ieri sera Federico c’era. Era presente nei cuori delle persone» ha scritto per ringraziare la tifoseria dello Spal. «Il risultato non conta. Ci salveremo, sportivamente parlando. Un grazie di cuore anche ai ragazzi di Lecce, presenti allo stadio Paolo Mazza in tanti, per la partecipazione attiva anche loro con quell’immagine e quei cori a me tanto cari, rigorosamente senza offendere nessuno, ma con il dito puntato verso ogni ingiustizia, per non farci mai perdere di vista le cose importanti della vita, non meno comunque quello della propria fede… Grazie, con la mano sul cuore».