“La Lega Pro ritiene sbagliata la decisione di negare ai tifosi del Lecce la trasferta ad Andria. Le motivazioni relative al non consentire ai tifosi leccesi di recarsi allo stadio andrebbero ricercate negli incidenti, che si sono verificati nel passato campionato ed anche per la contemporanea gara di serie B tra Bari ed Avellino”, con queste parole inizia la nota che la Lega Pro ha fatto pervenire all’Unione Sportiva Lecce, per comunicare di ritenere sbagliata la decisione presa dalla Prefettura della Bat di negare ai supporter giallorossi la trasferta di domani ad Andria.
“La Lega Pro – prosegue la nota – è molto attenta al rispetto delle decisioni che assumono le Autorità preposte all'ordine pubblico. Anzi, siamo grati alle forze dell'ordine per il sacrificio e la professionalità che, ogni domenica, esplicitano nella loro attività, sopperendo anche a nostre carenze. L'azione da svolgere è quella dell’educazione e dell'isolamento dei violenti. È per questo che, oggi, la Lega Pro non si trova d'accordo con la decisione presa: per i fatti di un anno fa i violenti sono stati sanciti e puniti; da un anno i tifosi del Lecce hanno avuto atteggiamenti positivi”.
In merito alla decisone del prefetto andriese, l’US Lecce, si è adoperata al meglio al fine di giungere a una diversa soluzione, per scongiurare un profondo danno, che ha colpito prima di tutto i tifosi, ma anche la squadra e il sodalizio di “Via Colonnello Costadura”, accordando incondizionata disponibilità a collaborare con le autorità preposte e la società andriese, anche mettendo a disposizione, a proprie spese, i suoi steward al seguito dei tifosi, presenza Slo e ulteriori misure organizzative per garantire le necessarie condizioni di sicurezza. Tutto questo, però, è stato ritenuto insufficiente a scongiurare l’adozione di un provvedimento drastico e oltremodo afflittivo dei diritti riconosciuti dal programma Tessera del Tifoso.
A intervenire sulla scelta e a solidarizzare con i tifosi salentini anche il Presidente della Lega Pro Gabriele Gravina: “Siamo vicini ai tifosi e stiamo lavorando in sinergia con l’Osservatorio per le Manifestazioni sportive affinché non sia ‘limitata’ la passione di tantissimi tifosi, che ci hanno anche scritto per avere il ‘diritto’ di recarsi come sostenitori della propria squadra e del calcio ad Andria e assistere alla partita.
In passato ci sono stati episodi da condannare, ma il percorso compiuto ha portato a riconoscere un esempio di tifoseria virtuosa.
Il provvedimento che non dà la possibilità di seguire il Lecce ad Andria può essere un boomerang. Può, infatti, diventare un segnale negativo verso coloro che hanno compiuto delle tappe all’insegna della correttezza e del rispetto.
Stiamo lavorando per riportare le famiglie negli stadi – conclude Gravina- non solo con iniziative, ma anche con percorsi virtuosi in sinergia con i nostri 60 club e provvedimenti simili a quello che vieta la trasferta di Andria contribuiscono a rendere sempre più 'luoghi isolati' i nostri impianti e ad allontanare la passione".