Us Lecce, aria di rottura tra società e Manuela Ferrari: sul banco il 51% delle quote e il ruolo di Bonetti


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Sembrava ormai cosa fatta: l’ingresso di Manuela Ferrari nel sodalizio dell’Unione Sportiva Lecce appariva fino a qualche giorno fa questione di pura formalità. Per lo meno così traspariva dalle parole del presidente onorario del club Saverio Sticchi Damiani che, all’indomani della sconfitta in quel di Foggia, aveva affrontato insieme alla stampa leccese il delicato tema del futuro calcistico giallorosso.
 
Tra numeri e speranze, l’avvocato aveva detto qualcosa circa il futuro della società: ‘Il Presidente Tundo si è incaricato dell’81% delle quote, Corrado Liguori del 10% e Stefano Adamo del 9%. Come abbiamo sempre detto, la posizione di Tundo era quella che lo voleva impegnato al 51%. Quel 30% del capitale, insomma, è sempre stato oggetto di trattative. Non ho mai nascosto che queste trattative ci siano state e che hanno portato verso la dottoressa Manuele Ferrari. La dottoressa Ferrari, quindi, entrerà in società versando un milione e mezzo di euro: circa un mese fa è stato sottoscritto un preliminare, con l’ingresso definitivo in società previsto tra giugno e luglio. La stipula definitiva dovrebbe arrivare a breve’.
 
Insomma, sembrava tutto fatto. Ma nel calcio e nelle politiche d’impresa, così come nella vita, mai dire mai. Infatti, pare che la dottoressa Ferrari ci stia seriamente ripensando circa il suo impegno in Salento. Perché? È presto detto. I piani in mente dell’imprenditrice lombarda probabilmente erano altri. La lady, infatti, pare volesse puntare a rilevare il 51% delle quote azionarie, il pacchetto di maggioranza, cosa mai passata per la testa al Presidente Enrico Tundo, più deciso che mai a impegnarsi più di tutti per la causa giallorossa.
 
Certo, c’è quel preliminare già firmato e che ha per oggetto solo il 30%, ma chissà, forse la dottoressa Ferrari aveva l’idea di entrare gradualmente nella maggioranza, ma capito che al momento non c’è nessun margine di trattativa in tal senso, i piani potrebbero cambiare.
 
C’è poi un’altra questione. La questione Dario Bonetti. Il fido consulente tecnico dell’imprenditrice nel campo del mattone, ha accompagnato passo passo la Ferrari nelle trattative: a lui sono state affidate le valutazioni sulla rosa e, in generale, sull’aspetto tecnico. Ecco, è proprio questo il punto: l’aspetto tecnico.
 
Manuela Ferrari aveva pensato a un ruolo ben preciso nell’Us Lecce da affidare a Bonetti, un ruolo centrale dal punto di vista della parte tecnica, ma pare che questo ruolo cozzi con le attuali strategie di Liguori e compagni. Con la nomina del nuovo Direttore Sportivo Mauro Meluso, il quale più volte negli ultimi giorni ha ribadito che lui, e soltanto lui, sarà il responsabile di ogni scelta tecnica, la figura di Bonetti pare superflua. Sticchi Damiani d'altronde era stato chiaro: ‘è un consulente personale della signora’. E poi ancora: ‘finché non ci sarà l’ingresso ufficiale nella compagine societaria, ogni scelta, dalla più importante in giù, saranno di esclusiva competenza dell’attuale dirigenza’. In pratica: la dottoressa Ferrari si faccia pure consigliare, ma le scelte poi saranno le nostre, che al momento mettiamo i soldi sul banco.
 
A questo punto il futuro può prendere strade diverse: o la dottoressa Manuela Ferrari mantiene fede al preliminare con un ruolo pari al 30% rispondendo delle deleghe che il CdA eventualmente le vorrà affidare, oppure sarà rottura.