Il Lecce ne prende quattro a Cesena ed esce male dalla Tim Cup


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All’Orogel Stadium, quello che tutti conoscono come Dino Manuzzi, il Lecce di Mister Antonino Asta termina la sua corsa nella Tim Cup. Il divario tra il Cesena di Drago ed i giallorossi è troppo evidente, la categoria di differenza è sembrata anche più ampia, la forbice ancora incolmabile.

Sperimentale il Lecce sceso in campo in Romagna, pochi i passi avanti fatti roispetto alla sfida vinta ai calci di rigore contro il Catanzaro una settimana fa. In porta Benassi, la difesa a quattro con Beduschi, Cosenza (che poi sarà sostituito da Abbruzzese), Gigli e Kalombo, De Feudis e Papini a centrocampo, Lepore, Herrera e Doumbia dietro la punta Moscardelli.

Il Cesena schiera un attacco stellare con Rosseti e Garritano in attacco e Molina e Ragusa sulle fasce: roba da protagonisti nella cadetteria.

Gli uomini di Asta non sono in serata: la difesa balla e traballa, l’attacco non punge e i tre dietro a Moscardelli non sono in grande serata, anzi appaiono un po’ troppo imballati.
La prima frazione finisce 1 a 0 per i romagnoli con il gol di Antonino Ragusa al 13’.

Nella ripresa qualche timida reazione dei giallorossi con Doumbia innescato da Herrera, ma poi arriva la grandinata bianconera con la doppietta di Rodriguez al 60’ e 75’ e la marcatura di Molina al 65’.

Il poker cesenate ci sta tutto, non c’è che dire. La sperana che il Lecce visto di scena all’Orogel Stadium sia quanto meno un Lecce ancora in costruzione, una squadra in cui mancano un po’ di tasselli. Asta avrà modo di farsi sentire e Trinchera saprà come accontentarlo. Nessuna pensava di proseguire nella Tim Cup, ben altre le mete dei salentini, ma a volte uscire a testa alta da certi palcoscenici non fa male allo spirito e al morale, del gruppo e dei tifosi.