Lecce in B? I giallorossi sperano, ma non bisogna farsi illusioni


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Le notizie che circolano in merito ad un presunto ripescaggio del Lecce in Serie B riempiono di aspettative il cuore dei tifosi che vorrebbero vedere i giallorossi nella categoria che meritano e soprattutto in quella lista di squadre nelle quali gli uomini di Lerda, almeno per organico, non sfigurerebbero di certo.

Purtroppo, però, la verità è lontana da questa speranza. Sul Lecce, infatti, pende ancora l’onta della retrocessione per la triste vicenda del derby con il Bari, il famoso e famigerato “affaire Masiello”. Insieme alla retrocessione, il sodalizio dei Tesoro (per responsabilità non imputabili a loro) si è visto comminare l’interdizione per 5 anni da qualsiasi ripescaggio. Insomma, dopo la brutta vicenda del “San Nicola”, per il Lecce non sono previsti i cosiddetti meriti sportivi, che la Federazione ad intermittenza e secondo criteri tutti suoi ha utilizzato per ripescare ora questa, ora quella squadra in categorie superiori.

Sembra proprio che tra Novara e Lecce, i primi retrocessi dalla cadetteria alla Lega Pro, i secondi sconfitti nello spareggio con il Frosinone, siano i piemontesi favoriti al ripescaggio, sulla squadra biancazzurra, infatti, non pende alcun demerito sportivo e la loro richiesta di riammissione al Campionato di Serie B a 22 dovrebbe essere preferita a quella dei giallorossi. Insomma, dopo il danno la beffa per Miccoli e compagni che si ritrovano invischiati in una categoria che certamente non appartiene al loro blasone e prestigio.

Nel calcio non esiste la compensazione, almeno per i “poveri” e, quindi, è inutile illudere i tifosi parlando di ripescaggi e riammissioni che dovrebbero arrivare solo per una “presunta” ingiustizia subita due anni fa. Quella questione è chiusa ed il Lecce ha pagato, ora dovrà meritarsi la Serie B sul campo e senza aiuti o interventi divini. Quindi concentriamoci sul campo e lasciamo che a parlare siano solo ed esclusivamente i meriti sportivi.