Gallipoli calcio, dai fasti di Barba alla condanna di D’Odorico. La fine di un sogno alle porte della Serie A

La sentenza del Tribunale di Lecce fa luce sul fallimento del Gallipoli Calcio, la squadra che in sei anni fece sognare il Salento arrivando dal campionato di Eccellenza alla Serie B.

Con la condanna di Daniele D’Odorico per il crac finanziario del Gallipoli Calcio nel 2010 si conclude una delle storie più tristi del calcio italiano, la storia di una squadra che dal dilettantismo era giunta alle porte della Serie A in soli sei anni, dal 2003 al 2009. Si dà la versione finale dei fatti alla storia di una città che fa del calcio uno dei suoi collanti sociali più importanti e che in quegli anni si era affidata al carisma e alla lungimiranza di un imprenditore, Vincenzo Barba, che quando aveva detto ‘Andremo in B, B come Barba’, era stato considerato un autentico visionario.

Cosa accadde nell’estate del 2009

I cronisti sportivi un po’ più adulti l’estate calcistica del 2009 a Gallipoli se la ricordano bene. Molto bene. Il presidentissimo Vincenzo Barba che in 6 anni aveva portato il Magico Gallo dall’Eccellenza alla Serie B, dopo vari messaggi caduti nel vuoto, decise di lasciare le redini della società. Non ne voleva più sapere di pallone e non se la sentiva di reggere da solo le sorti del sodalizio sportivo. Era certamente una questione di denari: Barba aveva investito tanto, tantissimo nel pallone e non voleva spingersi oltre perché disputare un dignitoso campionato di Serie B significava spendere altrettanto. Ma non era solo una faccenda di soldi, c’era di più. C’era l’amarezza di vedere il disinteresse del tessuto imprenditoriale della città per una squadra di calcio che doveva essere il fiore all’occhiello di tutti ma i cui costi ricadevano solo e soltanto nelle tasche di uno. Barba chiese ripetutamente aiuto: avrebbe messo sul piatto della bilancia il 50% dei soldi necessari alla stagione 2009-2010 ma per l’altro 50% erano necessari altri ‘donatori’.

‘Donatori’ non ce ne furono, nessuno affiancò il petroliere salentino e così in quell’estate arrivò in riva allo Jonio un imprenditore friulano, Daniele D’Odorico, avvicinatosi al mondo del pallone per l’amicizia con Vittorio Fioretti, vecchia volpe del calcio italiano.

Il Gallipoli che aveva agognato la Serie B con passione e orgoglio trasformò quel campionato – la stagione 2009-2010 – in una lenta e inesorabile via crucis che si concluse con il fallimento. In un colpo solo si cancellò una storia di vittorie e successi.

Il Magico Gallo dal 2003 al 2009: i 6 anni fantastici

Vincenzo Barba prese in mano le redini della società calcistica all’inizio della stagione 2002-03 e impiegò un anno per capire come andava il mondo del pallone. Il Gallipoli militava nel campionato di Eccellenza; in panchina furono chiamati a governare lo spogliatoio prima Totò Merico e dopo poco Totò Nobile. La squadra costruita da Vallebona e Faggianelli per vincere il campionato arrivò ad un deludente 6° posto; in quella stagione capitan Portaluri e compagni non brillarono.

L’anno successivo Barba cominciò a fare a modo suo e il campionato di Eccellenza 2003-2004 si ricorda come il torneo della ‘super-corazzata Gallipoli’: 82 punti in classifica, miglior attacco e miglior difesa. Il direttore sportivo Elio Tresi sceglie Antonio Toma per la panchina; in porta arriva Spina, in difesa Musca e Raimondi; a centrocampo Capece; in attacco Riccardo e bomber Di Pasquale fanno sfaceli. Arriva la Serie D dopo una marcia trionfale.

E siccome a Barba non piace solo vincere, piace anche stravincere, l’anno successivo, proprio in serie D, cambia tutto.  Corre la stagione 2004-05 che incorona il ‘Gallipoli delle meraviglie’. La squadra vince il girone H e vola in Serie C2. L’annata è di quelle fantastiche: il fido Vallebona convince Barba a puntare su Danilo Pagni come ds. In panchina arriva Franco Giugno e in campo scendono giocatori del calibro di Nacho Castillo e Riccardo Innocenti, 45 reti in due. Il torneo si trasforma in un’avvincente passeggiata.

Barba è insaziabile e per giocare il campionato 2005-06 non bada a spese. A sfigurare proprio non ci sta. Sembra impossibile e invece arriva la terza promozione consecutiva: al termine della stagione il Gallipoli va dritto dritto in C1. In panchina Pagni ha voluto mister Gaetano Auteri. In porta Lafuenti fa un figurone; la difesa è una diga con Minadeo, Musca, Raimondi e Turone. Nigro e Capece a centrocampo spiccano. E in attacco insieme a Castillo, Innocenti e Carrozza arrivano anche Clemente e Pagana. Nella stagione, tanto per esagerare, il Gallipoli si aggiudica anche la Coppa Italia di Serie C .

La Serie C è già un sogno per una città come Gallipoli, ma Barba vuole arrivare in alto. Il suo sogno è quello di regalare alla Città Bella la serie b, la B di Barba.

Le stagioni 2006-2007 e 2007-2008 sono interlocutorie. Arriva prima un 11° posto con Auteri in panca, poi un 9° al termine di una stagione travagliata che vede l’avvicendarsi di Patania al tecnico Dario Bonetti  che era stato scelto in estate da Pagni.

Barba vuole a tutti i costi il salto di categoria e scende nuovamente in campo in prima persona. Per la stagione 2008-2009 lascia Pagni, prende Gino Dimitri come direttore sportivo e chiama in panchina Giuseppe Giannini. Dopo 9 mesi il Gallipoli vince il campionato e sfonda nella Cadetteria. Il sogno di Barba si avvera. È il Magico Gallo di Rossi, Antonioli, Molinari, Cangi, Vastola, Suriano, Esposito,Russi, Cimarelli, Buzzegoli, Sansone, Zampa, Mounard, Ginestra, Di Gennaro, Marseglia, Riccardo.

Il Gallipoli dopo il 2010

Il Gallipoli riparte nella stagione 2010-11 dalla Promozione affidandosi a Patron Attilio Caputo . L’anno successivo lascia Caputo e arriva Marcello Barone. Nel 2012 il Gallipoli è in Eccellenza e vi rimane fino al 2014. La stagione 2014-15 viene disputata dai giallorossi jonici in Serie D ma nel 2016 retrocede in Eccellenza in cui sta disputando il quarto campionato consecutivo. Dal 2018 Luciano Costantini è il presidente.