Uefa Youth League, Lecce – Olympiacos 1-3. Giallorossi fragili, il sogno Champions dura poco


Condividi su

Il Lecce Primavera versione Champions purtroppo è della stessa pasta di quello del Campionato e si scioglie come neve al sole dopo pochi minuti. Nessuna rimonta in Youth League con l’Olympiacos di Mister Sylaidopoulos (che aveva vinto 3 a 1 all’ andata) ma l’ennesima sonora sconfitta con identico score: 1-3.

L’appuntamento con la storia (un traguardo incredibile per la società di Via Colonnello Costadura quello di superare il turno di Youth League) si trasforma in un’appuntamento con la delusione. Dopo 20′ il Lecce, che avrebbe dovuto fare due reti per mettersi in pari con i greci, è già sotto di due gol. La partita diventa un nervoso traccheggiamento fino al fischio finale del Sig. Savovic, che di certo non ha brillato per empatia con i tifosi del Via del Mare. Il gol di Helm nella ripresa ha ridestato un po’ di entusiasmo ma i greci hanno chiuso subito la questione dimostrandosi di un altro livello.

Per i ragazzi di Coppitelli l’analisi è chiara: confusione tanta, nervosismo parecchio, talento non troppo…e comunque certamente meno rispetto alla meravigliosa nidiata dello scorso anno. L’arbitraggio, dicevamo, ha contribuito a rovinare il clima di festa sugli spalti ma certe lacune della squadra non possono più essere nascoste, a cominciare dal portiere… al punto che alla prima presa sicura di Lampinen Skaug al 40′, dopo una sequela di ‘papere’, scatta l’applauso ironico dalla tribuna.

Sono giovani, cresceranno. Inutile accanirsi…ma le aspettative purtroppo sono una brutta bestia con cui fare i conti. Finisce il sogno Champions, fa niente. Adesso testa al Campionato, la strada da fare per risalire la china (e la classifica) è parecchia.

Primo tempo

I sogni di rimonta del Lecce sull’Olympiacos si infrangono subito. Dopo soli 8 minuti un’uscita avventata di Lampinen Skaug, incerto e impreciso, viene punita dal fiscale arbitro Savovic con un penalty che viene trasformato da Mouzakitis che spiazza l’estremo difensore salentino. Peccato, perché dopo un solo minuto Burnete, con una azione arrembante, aveva fatto capire che il Lecce ci credeva, eccome.

Al 17′ i giallorossi sfiorano il pari: colpo di testa di Pacia in proiezione offensiva che sembra destinato all’angolino ma un autentico miracolo del portiere greco Sina salva la porta.

Al 20′ l’Olympiacos raddoppia: Konstantinos Kostoulas si gira in area e beffa il portiere leccese, sembrato ancora una volta insicuro.

Al 25′ Agrimi incrocia in diagonale ma la palla esce di un soffio. I greci addormentano la partita, nei salentini la delusione fiacca le gambe e la testa. Bisogna aspettare il 45′ per assistere a un tiro di Gromek che sbatte sulle gambe degli avversari.

Secondo tempo

Nel Lecce Gueye prende il posto di Baxter ma la musica non cambia. Burnete ha le polveri bagnate e Coppitelli sostituisce pure lui con Kodor. Il più in palla è Agrimi, ma i greci non soffrono mai e quando i salentini ci provano il portiere abbassa la saracinesca.

Al 64′ finalmente un sussulto con il gol dei giallorossi. In ripartenza Helm incrocia sul palo lontano, nulla da fare per Sina. L’umore sale, la squadra ci crede, chiede anche due rigori (un fallo di mano dalla tribuna appare evidente) ma il forcing produce poca roba.

Al 79′ l’Olympiacos, squadra sorniona ed esperta, la chiude: dopo un dribbling in area, Charalampos Kostoulas esplode un bolide sul quale Lampinen Skaug non riesce ad opporsi. I titoli di coda passano sul Via del Mare.

Le pagelle

Lampinen Skaug: 4,5
Minerva: 5,5
Pascalau: 5,5
Pacia: 5,5
Addo: 5
Baxter: 5
Vulturar 5,5
Gromek: 5
Burnete: 5,5
Helm: 6
Agrimi: 6,5
dal 46′ Gueye: 5,5
dal 55′ Kodor: 6
dal 75′ Russo: s.v.
dall’ 85′ Perrucci: s.v.