Ad un primo sguardo, in copertina, ci sembra l’albero della vita di Otranto, tanto caro a noi salentini, ma i colori del cuore sono diversi e i frutti traboccanti rimandano ad altre delizie.
Fiorisce sulla passione per il calcio e per la sua terra il libro di Alessandro Russo, medico ortopedico, scrittore creativo, tifoso del Catania calcio, catanese con evidenti sedimentazioni vulcaniche nel sangue. Amico di Leccenews24.it.
Alessandro presenta oggi il suo volume dal titolo evocativo “Il Russo azzurro”, un viaggio fantastico nel labirinto incantato di una vita vissuta a cercare una via d’uscita seguendo un pallone. A lui dedichiamo un’affettuosa presentazione, che compensa il rammarico di non poter essere fisicamente accanto a lui questa sera alle 18,00 nella sala E7 del Centro fieristico Le Ciminiere a Catania.
Il Catania come il Lecce da qualche anno ha perduto il paradiso del calcio, e a prezzo di molteplici suffragi anela ad un ritorno sofferto, lì dove rintocca la campana della Storia.
Il Catania come il Lecce paga un prezzo, con ricadute patogene per via di penalizzazioni e declassamenti di categoria. Ma all’ombra del grande vulcano, i rivoli di magma disegnano un giardino fiorito e danno vita ad un florilegio di ricordi da cogliere con mano delicata, attingendo ad una memoria familiare privilegiata.
Russo è infatti il nipote di Angelo Massimino, l’indimenticato presidente del Catania, il più grande probabilmente, una pagina del manuale universale del Calcio che non può ingiallire.
Il Catania, leggiamo dal testo in quarta di copertina, somiglia ad un relitto fumante consumato dall’inchiesta giudiziaria dei “treni del gol”. Superati passaggi tortuosi e aspre feritoie, l’elefante rossoazzurro si è riorganizzato e rimesso in gioco nel girone C di Lega Pro… Della rapida e impetuosa discesa agli inferi del liotru etneo ci danno contezza le pagine del Russo-azzurro… in un tripudio gargantuesco – aggiungiamo noi – di arte, letteratura visionaria, e musicalità poetica.
Congratulazioni a chi con spirito e cuore sogna ancora e per sempre la sua Terra Promessa, come tutti noi magnogreci del resto. Auguri.