Il turismo, risorsa contro lo spopolamento del nostro territorio


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Strutturare un percorso di crescita dell’immagine del territorio è la sfida di ogni operatore ed agenzia turistica che si rispetti, un obiettivo strategico che oggi appare più urgente che mai.

È innegabile, negli ultimi anni il Salento ha vissuto di rendita e gradualmente, ma inesorabilmente, rischia di perdere quell’appeal che ha consentito a questo territorio di attestarsi fra le prime mete turistiche d’Italia negli ultimi 15 anni.

Sappiamo che la programmazione di inizio anni 2000 ha dato ottimi risultati in termini di presenze e arrivi non solo nella stagione estiva, contribuendo ad elevare la quota economica della provincia di Lecce in relazione alla sua capacità attrattiva in materia turistica, con buone ricadute sul piano occupazionale e dell’offerta di prodotti al passo con le principali roccaforti del turismo internazionale.

Ma adesso, anzi da qualche anno, la concorrenza di altri Paesi, unitamente ad un indubbia crescita del costo della vacanza e ad una carenza sotto il profilo infrastrutturale, sta penalizzando quello slancio che ha caratterizzato il tempo recente, mostrando chiaramente evidenti segni di debolezza del settore.

Non vogliamo fare letteratura ma solo ragionare in termini di creazione di un nuovo modello di sviluppo turistico, come diciamo e auspichiamo da lungo tempo.

L’estate 2025 ha certificato l’indebolimento del segmento del turismo balneare non solo in Salento e in Puglia ma in tutta Italia, ecco perché l’idea di un turismo ‘solo mare’ non solo è superata ma addirittura contraddetta dai principali indicatori.

Nei giorni scorsi alla fiera TTG di Rimini, la più importante fiera del settore turistico d’Italia, sono stati diffusi alcuni preziosi e significativi dati che si riferiscono all’andamento della stagione appena conclusa e ai numeri che tanto hanno fatto discutere. Dall’analisi dei numeri statistici si evince che tutte le province della Puglia continuano a crescere, anche se in alcune aree si registra un rallentamento rispetto al boom turistico degli anni scorsi.
Nulla di preoccupante ma un dato da tenere davanti agli occhi.

In realtà la Puglia è la regione che è cresciuta maggiormente a livello nazionale, con arrivi nell’ordine di un più 11,8% e presenze fino al 10% in più rispetto all’anno precedente, ed è per questo che si impone come il territorio più ricercato dai turisti di tutto il mondo.

Sono stati proprio i mercati internazionali a decretare il successo del nostro turismo, ma il Salento ha bisogno di cambiare passo, di fare qualcosa di diverso e di nuovo rispetto a ieri.

Come Gal Terra d’Arneo abbiamo sondato tutte le ipotesi, esplorato tutte le strade, quella della cooperazione, quella della ristorazione, quella del turismo del wellness, quella del turismo esperienziale, e ancora quella della cosiddetta pesca turismo. Ci siamo avvicinati molto alla definizione di un modello di sviluppo che potesse valere per tutti ma non possiamo essere i soli a puntare in questa direzione, ci manca un coordinamento unitario, ci manca una visione sinottica, ci manca un esempio da seguire.

Dal punto di vista istituzionale la debolezza delle piccole realtà comunali non aiuta, anzi favorisce lo spopolamento dei piccoli centri così come dei centri più grandi. Non esiste un solo comune nel nostro territorio che sia riuscito a resistere alla spietata mannaia del calo demografico, la più grande povertà in assoluto, il rischio più grande che corriamo.
Ecco perché il turismo può essere un’opportunità ma anche una strategia di sopravvivenza, e un’occasione in più per fornire il futuro dei nostri figli di qualcosa di concreto e di allettante, qualcosa che non li faccia fuggire in cerca di altro ma possa motivarli a spendere le loro energie e i loro talenti qui dove siamo nati.

*Presidente GAL Terra d’Arneo