La Notte della Taranta si farà, ma le tappe e il concertone finale saranno a numero chiuso

La Notte della Taranta si farà. Torna anche quest’anno l’evento più atteso dell’estate salentina, ma le tappe del festival itinerante e il concertone finale dovranno fare a meno del pubblico. O almeno dei numeri di sempre

La Notte della Taranta si farà. La musica tradizionale salentina tornerà a pizzicare mille persone che animeranno le piazza dei Comuni della Grecìa salentina (e non solo) scelti come tappa del festival itinerante. Tutte «a distanza di sicurezza» per evitare assembramenti, rispettando così le regole imposte dal decreto del presidente del Consiglio dei Ministri per gli spettacoli dal vivo. Numero ristretto e «sicurezza» come parola d’ordine anche per il tradizionale Concertone finale, all’ombra del Convento degli Agostiniani, a Melpignano. L’appuntamento con l’edizione di passaggio al 2021 che il maestro concertatore Paolo Buonvino ha voluto intitolare “Il contagio della gioia” è fissato al 22 agosto.

Sarà difficile immaginare gli artisti sul palco senza la folla che balla seguendo il ritmo dei canzoni popolari, che urla i brani in dialetto e suona i  tamburelli, ma il live sarà trasmesso su Rai2 e in streaming.

Se il Coronavirus ha ‘costretto’ gli organizzatori a ridisegnare l’evento più atteso dell’estate, la platea di spettatori non potrà che essere un omaggio a chi ha combattuto in prima linea, contro un nemico invisibile. «Sarà composta dagli eroi del tempo del Covid – si mormora – non solo infermieri e medici, ma anche i “dimenticati”, gli autotrasportatori di notte, i rider, gli insegnanti all’improvviso confronto con le tecnologie, tutti coloro che hanno silenziosamente continuato il loro lavoro per tutti noi».

In questi mesi difficili, il Governatore Michele Emiliano aveva cercato di mantenere viva la fiammella della speranza. Difficile riuscire anche solo a immaginare di poter mettere insieme in una piazza, per quanto grande, 200mila persone – contando i numeri delle passate edizioni – ma il Presidente della Regione Puglia aveva invitato tutti, dagli organizzatori agli ospiti, a mettere sul tavolo idee e proposte per non interrompere una tradizione diventata un simbolo, così come lo è stato in passato, di una terra che non si arrende mai.



In questo articolo: