Salento. Per quest’anno non cambiare stessa spiaggia.ma quale mare se è¨ off-limits?


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Il punto di Leccenews24. Tutte le ordinanze minuto per minuto che per carità vanno rispettate. Ma come ci si comporterà quando le persone andranno ugualmente nei luoghi vietati alla balneazione?

Salento, lu mare, lu sule, lu ientu. Anzi no, lu sule e lu ientu solamente. Il mare ce lo siamo giocato, con il pericolo del crollo della falesia che ha fatto scendere in campo pesantemente le Capitanerie di porto da Otranto a Gallipoli per inibire con le loro ordinanze chilometri e chilometri di costa, specchi d’acqua compresi.

​Con l’incolumità non si scherza e nessuno che abbia ruoli di responsabilità pubblica può giocare con la vita delle persone. Anche dinanzi ad un fondato minimo sospetto che ci possano essere dei crolli è  doveroso intervenire con provvedimenti restrittivi per evitare tragedie che il giorno dopo apparirebbero come beffe che si sarebbero potute prevedere o evitare.

Detto ciò, però, non possiamo non considerare il grave problema al quale andiamo incontro nella stagione estiva ormai alle porte. in questi anni sul Salento sono stati spesi fiumi di inchiostro in merito alle politiche di destagionalizzazione ed è anche vero che qualcosa comincia a funzionare. Ma è innegabile che i turisti scelgano il nostro territorio specialmente nel periodo estivo e soprattutto per il suo mare. 

Quest’anno si troveranno a fare i conti con una serie di divieti che vogliamo elencare per comprenderne la portata. Divieti che metteranno in seria difficoltà non solo i vacanzieri, ma tutti i salentini che aspettano l’estate –giovani e meno giovani- per godersi le bellezze della costa:

E questi oggi sono solo quelli di oggi ai quali vanno aggiunti tutti i ditevi che abbiamo già conosciuto nelle marine di Melendugno, Santa Cesarea, Vernole.   In totale forse più di 50chilometri.
Non c’è ombra di dubbio che quella di oggi sia stata presentata come una vera e propria operazione-sicurezza. Al netto dei tratti interdetti il Salento è sicuro, sicurissimo. Peccato però che proprio quei tratti esclusi alla balneazione e all’ancoraggio delle barche siano tra i punti più esclusivi e più belli della costa salentina. Chiudere quei posti alla fruizione turistica significa depotenziare l’appeal turistico. È vero non ha senso barattare la sicurezza con il piacere ma non si può non prendere atto che la costa salentina senza quei luoghi meta di turismo nazionale ed internazionale è meno attraente per i turisti e per chi organizza le vacanze. 

Nel Salento il turismo balneare è il core-business, tutto il resto è accessorio. Non è assolutamente il contrario, quindi l’impossibilità di godere di quelle bellezze comporterà seri problemi all’organizzazione della stagione a venire. A meno che poi non ci si comporterà come quello che fatto il divieto, chiudono un occhio sull’applicazione delle sanzioni. Già ci immaginiamo quanti tra residenti e vacanzieri aggireranno quei divieti. E allora sarà opportuno quanto mai rafforzare le attività di controllo per fare in modo che la pubblica incolumità sia sì rispettata. Mettere i diveti e non sanzionarli in caso di aggiramento sarà come aver arrecato danno su danno.