Una festa ‘giallo-rossa’ dedicata al grano, tutto pronto per la “Sagra te lu ranu” di Merine


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Un tempo, e forse un po’ ancora oggi, il lavoro nei campi era perfettamente scandito dalle regole della natura, rispettata e temuta. Il ritmo del tempo si armonizzava con la saggezza di chi si dedicava, anima e cuore, all’agricoltura. I gesti quotidiani, fatti di fatica e sudore, in qualche modo, si intrecciavano con la devozione dando vita a quei riti, tramandati di generazione in generazione, dove il confine tra il sacro ed il profano è impercettibile. Accadeva così anche per il grano: quando si concludeva la mietitura, arrivava il momento di festeggiare il raccolto.

Alla “Sagra te lu Ranu” di Merine, giunta quest’anno alla sua XXVI edizione, si respira ancora l’aria del rituale di buon auspicio per il raccolto, come accadeva secoli fa. Un appuntamento fisso dell’estate salentina, difficile da raccontare a chi non ha mai vissuto lo spirito della festa. Grandi e piccini, salentini e turisti, volti di casa e sconosciuto che si sono ritrovati tutti lì, tra le stradine della piccola frazione di Lizzanello.

Protagonista indiscusso sarà ancora una volta il grano, prodotto della terra che, in passato, permetteva alle famiglie povere del territorio di soddisfare i bisogni quotidiani.

L’edizione 2018 non poteva che tingersi di giallorosso, un omaggio al Lecce tornato finalmente in serie B.

Come tradizione vuole, Merine si sta preparando per offrire ai tanti salentini e turisti quel mix di gastronomia, divertimento e religiosità che sono stati, in passato, il segreto del successo di quest’imperdibile appuntamento.

Protagonista, sin dalle prime edizioni, è stato sempre “lu ranu” con i suoi prodotti legati a doppio filo ad una comunità rurale che la manifestazione ha sempre voluto valorizzare. I visitatori della Sagra te lu Ranu, infatti, potranno gustare sapori di un tempo grazie ai piatti preparati con maestria dalle casalinghe del posto: “pasta fatta a casa”, “ciceri e trie”, “ranu stumpatu”, “muersi”, “frise ncapunate”, “pittule” e tanto altro ancora: novità di questa edizione i due “Menù Anticrisi”. Tra le novità di quest’anno anche lo “Spumone Griko” del Maestro Tramonte. Tra gli ingredienti segreti di questo dolce tipico salentino ci sono le olive candite e il gelato di olivotto.

Merito dell’attento lavoro organizzativo svolto dal Comitato Festa Patronale e Sagra te lu Ranu. Uomini, donne e bambini, in uno spirito di collaborazione e volontariato, si spartiscono i compiti affinché tutto sia impeccabile: il montaggio degli stand gastronomici, la preparazione dei piatti della cucina tipica salentina e gli allestimenti per le vie del paese affinché nulla sia lasciato al caso.

Non solo gastronomia, come ogni anno ci sarà anche tanta buona musica. Perché il buon cibo locale deve essere sempre accompagnato dalle sonorità che fanno parte del dna artistico salentino. “Mustici” e “Tammurria” saranno i gruppi ospiti della serata inaugurale della Sagra. Sabato 21 luglio, il compito di far ballare i visitatori sarà affidato a “Mariglia” e “Alla Bua”. Gran finale, domenica 22 luglio, con i “Sapore d’Estate” e “I Calanti”. La musica degli “Stella Band Serenade” risuonerà tra le vie del paese alternandosi tra la piazza centrale dove si terrà la seconda edizione del concorso a tema “Comu era nna fiata” e la torre di via Montenegro dove gli artisti dell’associazione culturale “Teste di Legno” intratterranno il pubblico più giovane.

Appuntamento a Merine dal 20 al 22 Luglio per la 26^ Sagra te lu Ranu!