Salomè a Masseria Stellato, arte e turismo nel caldo vento dell’Arneo


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Emozionante e fatato l’ambiente scenico e l’atmosfera che si respirava ieri sera nel cortile di Masseria Stellato, sulla provinciale Copertino – Nardò. Ancora una volta è stato rappresentato in favore di un pubblico selezionato lo spettacolo teatrale dal titolo “Salomé” diretto e interpretato da Gianni Magno.

La storia, basata su una libera e moderna interpretazione dei brani evangelici di Marco e Matteo riguardanti la vicenda storica di Giovanni il Battista, la sua prigionia e la sua morte nel palazzo del tetrarca Erode Antipa (Simone Destrero), è stata messa in scena con leggerezza e poesia da bravissimi interpreti che hanno incantato il numeroso pubblico presente.

La vicenda è quella che tutti conoscono: il re di Giudea Erode Antipa, dopo aver preso in moglie la donna di suo fratello, vive in una condizione di conflitto interiore a seguito della predicazione di un grande profeta del popolo di Israele, Iokanaan Battista (Gianni Magno). Questi con la sua dottrina, severa e celestiale al tempo stesso, mette in crisi la corte del re, compresa la moglie Erodiade (Marilù Valentino) e la figlia di quest’ultima Salomè, tremendamente bella e conturbante, capace di scatenare primordiali istinti animaleschi negli uomini che le stanno dinanzi. Ciò non può essere accettato da Iokanaan, fatto prigioniero e incatenato al cospetto dei co protagonisti.

Alla fine il re prometterà metà del suo regno alla figlia della moglie se Salomè (Dalila Grandioso e Federica Leo) danzerà per lui, ma la ricompensa che ella chiederà sarà terribilmente indigesta per il tetrarca. Si tratta della testa di Giovanni da portare in un bacile d’argento. Il re, pur avendo paura del giudizio del profeta, non può tirarsi indietro dopo avere fatto pubblico giuramento.

Il dramma si chiude con una dichiarazione di amore e di speranza di Iokanaan, nel generale silenzio degli astanti.

Salomè a Masseria Stellato costituisce un contributo straordinario alle politiche di promozione turistica e culturale del territorio di riferimento, perché mette insieme, in un’unica visione scenica, l’accoglienza ricettiva di una struttura agrituristica d’ecellenza e l’arte, in questo caso il teatro. Merito di Gianni Magno, intelligente operatore culturale e turistico che ha segnato una pagina preziosa nel grande libro dell’estate salentina, nel caldo vento dell’Arneo.