Natale è alle porte. E per accorgersene basta guardare le stradine del centro storico leccese letteralmente prese d’assalto. Shopping natalizio al rush finale? Forse. In realtà, nel fiume di gente che popola le principali vie del capoluogo barocco sono poche le persone che camminano con i pacchetti in mano.
Che sia la corsa agli ultimi regali o una semplice passeggiata, poco importa. Quel che conta è l’aria di festa che si respira in città: le luci sfavillanti e delicate di piazza Sant’Oronzo, il presepe artistico in piazza Duomo, i profumi di cose buone, le vetrine addobbate, le chiacchiere, le risate sono ingredienti principe di questi giorni. Perché la bellezza di luogo può misurarsi anche e soprattutto durante le ricorrenze, quando chi è lontano fa ritorno a casa, quando con la scusa del “pensierino” dell’ultimo minuto ci si ritrova, quando anche camminare diventa meno stancante e più magico, quando l’albero che capeggia con le sue luci diventa lo sfondo di una foto d’obbligo da postare sui social network.
E se secondo un sondaggio «sarà il cibo a salvare lo shopping natalizio», piccola consolazione in tempi di crisi, anche in quello il Salento può stare sicuro. In casa di un salentino che si rispetti non potranno di certo mancare pittule, purciddhuzzi e cartellate. Dolci tipici di una tradizione che si perde nella notte dei tempi e che di certo rende più felici.