Se ne sta andando in fretta questa estate calda, sospinta dal vento elettorale che rinvia sine die le riflessioni sull’andamento delle vacanze, in Puglia e soprattutto nel Salento, che della regione è, senza tema di smentite, una delle vetrine più importanti sotto il profilo dell’accoglienza turistica. C’è tempo per i dati ufficiali, per tracciare un bilancio della stagione che, ascoltando la voce degli imprenditori del settore, è andata bene, ma non benissimo, non quanto lo scorso anno quando il Covid aveva “costretto” gli italiani a restare in casa, a fare le valigie e scegliere come meta una delle tante località che il Belpaese offre. Una cosa è certa secondo il presidente di Confindustria Lecce, Mario Vadrucci, quando si avrà un quadro più chiaro, con i numeri ufficiali, toccherà analizzarli con cura e tracciare una fotografia del fenomeno turistico nel nostro territorio per capire cosa non va, cosa deve essere migliorato, cosa si può fare per continuare sulla strada disegnata in questi anni.
Il calo di presenze c’è stato. Le prime osservazioni – si legge in una nota – testimoniano di una riduzione degli arrivi e delle presenze degli stranieri, anche per il ‘discusso’ capitolo prezzi, più alti per tutta una serie di fattori. E quando si tratta di aprire il portafoglio per programmare le vacanze va da sé che si finisce per scegliere località meno care e più convenienti. Le concorrenti Albania, Grecia e Montenegro, in questo senso, hanno avuto la ‘strada spianata’.
Due le riflessioni del Presidente Vadrucci. Se si richiedono 70 euro al giorno – via internet – per un ombrellone e due lettini, bisogna offrire spazi e servizi adeguati, capaci di giustificare tale richiesta. Importante, quindi, rafforzare i servizi. Sempre per rimanere in tema di stranieri, continua a latitare la conoscenza di almeno una lingua straniera, l’inglese per tutte, che consenta all’ospitante – sia esso addetto alla reception di uno stabilimento balneare o di un B&b, ma anche un vigile urbano o un addetto di una discoteca – di dare delle risposte esatte e chiare all’ospite straniero. Nei siti della concorrenza oltre Adriatico, questo problema è stato superato da anni, mentre il gap salentino non è stato ancora colmato.
È tempo di scelte
«Nel Salento, continua Vadrucci, sono ancora poche le strutture alberghiere nuove o rinnovate secondo criteri moderni, ma a fronte di richieste pari a 200 euro a notte, occorre fornire almeno una piscina ampia e funzionante, una colazione adeguata e ricca di prodotti tipici e almeno una navetta che consenta di trasferire gli ospiti sulla spiaggia, per godere di un angolo privato dove prendere il sole e fare il bagno. Se il target di riferimento è quello alto o medio alto, gli investimenti devono essere consequenziali, e non soltanto nelle masserie rinnovate, ma soprattutto negli alberghi e nei villaggi sulla costa, dove il mare, seppur bellissimo, non può essere la sola risorsa offerta agli ospiti, soprattutto se internazionali».

Tutto ciò senza trascurare l’altro segmento del turismo, quello giovanile e delle famiglie. È finito (o deve finire) il tempo del “fai da te”, di quanti si improvvisano imprenditori dell’ultima ora, in qualsiasi settore, dalla ristorazione all’ospitalità, dai parcheggi alla mobilità.
Non bisogna dimenticare, infine, l’irrisolta questione dei trasporti e della destagionalizzazione, mai realizzata del tutto. Per attirare i turisti anche in bassa stagione servono eventi e manifestazioni di alto livello, una promozione (anche sui social) fatta in modo intelligente e un lavoro di pubblico e privato che devono necessariamente agire insieme per puntare ad ottenere un risultato positivo per tutta la comunità.
Gli elementi da considerare, quindi, sono numerosi.
Per questo la Camera di Commercio di Lecce crede, quando saranno analizzati i dati e non appena le questioni elettorali avranno fatto il loro corso, che sarà importante fissare un incontro degli “Stati generali del turismo pugliese”, con la presenza delle istituzioni, Regione Puglia in testa, e con il contributo delle Associazioni di categoria che rappresentano gli imprenditori più lungimiranti.
Come già avvenuto in diverse occasioni, la Camera di Commercio di Lecce è pronta ad aprire le sue porte come sede naturale per una discussione proficua con tutte le parti interessate, Enti locali, Istituzioni e imprenditoria, anche al fine di utilizzare al meglio la parte dei fondi del PNRR che può incidere su questo fondamentale settore dell’economia salentina.