Cultura e turismo: Lecce inMoto verso Marsiglia


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Avvenuta questa mattina a Palazzo Carafa la presentazione del progetto che il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, illustrerà nei prossimi giorni a Marsiglia, Capitale Europea della Cultura 2013. “Vogliamo mostrare la nostra idea di immaginare città migliori in risposta ai bisogni del cittadino” – ha dichiarato Perrone.

La chiave di tutto risiede nella stimolazione del visitatore, il quale va coccolato, emozionandolo. Nuovi modelli turistici, ma anche nuovi turisti. Perché l’occhio dell’ospite giunto in una terra estranea non è più lo stesso di qualche anno fa; dunque andrebbe rieducato, o meglio, ricollocato. Deve sentirsi accolto dentro l’intero ecosistema culturale della città che si appresta ad assorbire; complessivamente, un intero sostrato semiotico da percepire. Degli obiettivi ambiziosi a cui vuole partecipare anche Lecce, sebbene per farlo abbia bisogno di organizzazione, di una spinta. Ruota attorno al coinvolgimento totale, dunque, il progetto intitolato “Cultura e Turismo: DiCeT-InMoto”, guidato da Engineering Ingegneria Informatica e finanziato nell’ambito del bando Pon Miur Smart City. I dettagli dell’iniziativa sono stati illustrati questa mattina presso la Sala Giunta di Palazzo Carafa. All’indomani della notizia che vede anche la Regione Puglia partecipe attiva – economicamente parlando – alla candidatura di Lecce Capitale Europea della Cultura 2019, comunicare ai cittadini dei modelli mirati a sostenere un territorio intelligente attraverso la valorizzazione dei propri beni culturali assume un significato molto particolare. E non è tutto. A conoscerne le specificità, oltre che ai leccesi, sarà l’intero pianeta. I prossimi 4 e 5 dicembre, il sindaco Paolo Perrone presenterà questo progetto nell’ambito dell’evento OECD Better Cities for Better Lives assieme ai sindaci e Ministri provenienti da tutto il mondo.

«Un’occasione ghiotta fornita alla comunità per valorizzare il patrimonio paesaggistico, rendendolo accattivante ai viaggiatori». Ha dichiarato Paolo Perrone durante la conferenza stampa. «Non si va solo ad esaltare il patrimonio fisico della città riutilizzando i luoghi poco conosciuti, ma anche l’aspetto creativo. Così facendo, raggiungeremo l’aumento del livello qualitativo della vita. Per me sarà un onore – conclude il primo cittadino – rappresentare tutte queste idee a Marsiglia, dove spiegherò il nostro intento: immaginare città migliori in risposta ai bisogni del cittadino».

DiCeT mira a promuovere, grazie alle tecnologie smart, una nuova figura di turista in grado di sfruttare soluzioni innovative per valorizzare l’offerta culturale. Il sistema abiliterà un’esplorazione personalizzata, favorendo percorsi per esperienze culturali di lungo termine in cui la visita diviene solo tappa del percorso allargato, suggerendo e proponendo nuove opportunità esplorative. Per applicare nella pratica queste proposte verrà realizzata, tramite servizi e applicazioni mobili che integrano aggiornamenti automatici, interfacce utenti multimodalimultimediali, proattivecoinvolgenti (ad esempio, ambienti 3D) basate su nuove frontiere di iterazione (che integrano smartphone, grandi display fissi e dispositivi immersi nell’ambiente) e realtà virtuale. Notevole la risonanza internazionale: lo scorso novembre, infatti, DiceT è stato presentato a Pechino durante il quarto China-Italy Innovation Forum e il settimo Beijing-Italy Week for Science, Technology and Economy.

Coerentemente con le principali iniziative della Comunità Europea e sulla base di best practices già sviluppate dal Comune di Lecce, DiCeT prevede tra i principali risultati la realizzazione di un LivingLab che impatta sull’ecosistema di business nella filiera di riferimento. Qui, utente e pubbliche amministrazioni non sono solo fruitori delle tecnologiema co-creatori di servizi e contenuti. «Valorizzare i beni culturali significa anche assumere un approccio biunivoco – ha detto l’Assessore all’Innovazione Tecnologica, Alessandro Delli Noci – permettendo la fruizione dei monumenti in contesti differenti. Un progetto corposo, che ha inoltre assegnato venti borse di studio della durata di diciotto mesi per la creazione di nuovi profili professionali nell’ambito culturale e tecnologico».