Pesca turismo, nuova frontiera dell’economia marittima del Salento


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Con tanti porti e porticcioli disseminati lungo i 280 km di costa della provincia di Lecce le attività marittime, dalla pesca dilettantistica al diportismo, si sono moltiplicate negli ultimi anni.
 
Sul versante orientale jonico, da Otranto a Leuca, si è consolidato il settore delle escursioni e delle passeggiate in barca. Gli approdi turistici di Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Santa Maria di Leuca offrono la possibilità di affittare imbarcazioni o natanti per uscire in mare anche in maniera autonoma. Lo si può fare con quelle barche che misurano meno di 10 metri di lunghezza e che hanno motorizzazioni non superiori ai 40 cavalli.
 
Sul versante jonico occidentale, invece, specie a Gallipoli e Porto Cesareo, dove ci sono meno insenature in cui gettare l’ancora o meno grotte da esplorare ma più baie ampie e sabbiose per trascorrere interi pomeriggi facendo il bagno, alternato da qualche spuntino, sta fiorendo, ormai da qualche anno, l’attività del pesca-turismo, particolarmente accorsato in altre regioni del centro sud come la Sardegna e la Sicilia.
 
La possibilità di affittare una barca con equipaggio, magari condividendola con altri ospiti, facendosi portare in giro lungo la costa, pescando e mangiando il pesce sulla stessa barca è una cosa che piace molto e che è destinata a diventare il futuro di un certo tipo di turismo marittimo, bisognoso di rafforzarsi nei prossimi anni. Da qui, l’importanza della realizzazione di porti turistici, cioè di aree destinate al settore della vacanza, distinte da quelle della pesca e del commercio.
 
Intanto ci stiamo godendo quello che passa il convento, che se messo a paragone con quello che accadeva appena 10 anni fa è davvero un bel risultato, in grado di esaltare oltremodo l’appeal dell’estate salentina.