​Caso mense scolastiche. Riaperto il centro cottura di Galatone: lo ha deciso la Asl


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La società la “Fenice”, coinvolta nel caso delle intossicazioni alimentari di alunni e insegnanti che avevano ‘allarmato’ diversi comuni del Salento, può riprendere l’attività nel centro cottura di Galatone, sospeso il 4 novembre dopo che le analisi effettuate su alcuni dipendenti avevano evidenziato la presenza di patogeni quali stafilococco e salmonella. Accuse che l’azienda aveva respinto con forza.
 
L’autorizzazione arriva direttamente dal dipartimento di Prevenzione dopo aver appurato la correttezza della documentazione presentata e l’esito favorevole dell’ultimo accertamento svolto dai tecnici dei servizi veterinari e medici all’interno del centro cottura pasti, il 17 novembre scorso. In questo modo, secondo l’Azienda Sanitaria leccese si può restituire «serenità» alle comunità coinvolte nella vicenda e alle famiglie che chiedevano ‘chiarezza’ insieme alla promessa che i controlli continueranno ad essere costanti, così come concordato durante l’incontro in Direzione, voluto dai Sindaci.
 
I Servizi dipartimentali (SIAV B ASL Lecce Area Nord e SIAN ASL Lecce Nord) scrivono d’aver “esaminato le comunicazioni presentate dalla ditta e che dalla valutazione delle stesse e della documentazione allegata si è accertato che la ditta aveva provveduto alla rimozione delle non conformità del dispositivo, fornendo evidenze oggettive dell’aver riportato l’intera attività produttiva sotto il pieno controllo ed all’interno del rispetto delle norme vigenti”.
 
Dagli atti risulta, quindi, che l’operatore del servizio di ristorazione collettiva ha ottemperato a tutte le prescrizioni stabilite dall’Autorità sanitaria, presentando documentazione medica (con esito favorevole) del personale che opera nel centro cottura di Galatone e realizzando un piano straordinario di sanificazione e disinfezione della struttura. Inoltre, ha presentato una documentazione che attesta la riduzione di 450-500 unità del numero dei pasti giornaliero, così come il numero degli addetti presenti contemporaneamente, in modo da rispettare il rapporto tra personale, spazi e servizi igienici (massimo 15 unità per turno) e, nel contempo, le prescrizioni strutturali richieste dallo Spesal (dotazione di servizi igienico-assistenziali e assenza di comunicazione con i locali adibiti alla preparazione dei pasti).
 
Resta ora da capire quali saranno le prossime mosse dato che, Nardò e Gallipoli nei giorni scorsi avevano annunciato la revoca dell’appalto alla ditta ‘La Fenice’.