Non si è fatta attendere la replica de “La Fenice s.r.l.”, l'impresa che nelle ultime ore ha ricevuto il provvedimento di sospensione della sua attività direttamente dalla Asll di Lecce. La ditta di Galatone, infatti, che cura il servizio mensa in alcune scuole del Salento, si è vista piombare addosso la decisione del Dipartimento di Prevenzione dopo che le analisi effettuate su alcuni dipendenti avrebbero evidenziato in decine di questi la presenza di patogeni quali stafilococco e salmonella.
'Lungi dal voler alimentare sterili polemiche destituite di qualsivoglia utilità – chiosa l'azienda – occorre precisare alcuni aspetti della vicenda, rimasti, sino ad oggi, proditoriamente sottaciuti. Con un provvedimento del 24 ottobre la Asl di Lecce ha disposto“la ricerca di eventuali patogeni presenti su tutto il personale preposto alla manipolazione, al trasporto ed alla sporzionatura mediante analisi coprologiche e tampone faringeo”. L’Azienda, con spirito collaborativo, si allineava alle prescrizioni sottoponendo ad analisi, a proprie spese, tutto il personale addetto presso il centro cottura di Galatone. Una volta ricevuti i primi esiti, dunque, l’azienda si è prodigata a notiziare la Asl di Lecce, con nota dettagliata, a firma del proprio Legale'.
Nessuna inerzia, insomma, da parte de “La Fenice” che respinge ogni accusa. 'I soli dati numerici – prosegue la nota – erano più che sufficienti a determinare la Asl di Lecce circa le statuizioni che da lì a poche ore avrebbe assunto nei confronti dell’azienda, ignorando totalmente il fatto che quest’ultima avesse già prontamente provveduto a sospendere dal servizio tutto il personale risultato positivo alle analisi. Assolutamente falso ed inveritiero è quanto sostenuto dalla Asl di Lecce, nella propria nota ufficiale divulgata a mezzo stampa, circa il presunto rifiuto opposto dall’Azienda di produrre la refertazione'.
Secondo l'impresa, poi, tutti i referti relativi al personale sono stati visionati in sede di ispezione dal personale del Dipartimento di Prevenzione. Il tutto sarebbe avvenuto direttamente nel Centro cottura di Galatone alla presenza del personale in servizio, il quale attendeva disposizioni le proprie mansioni all’interno della cucina. 'Al termine di questa ispezione – puntualizza ancora “La Fenice s.r.l.” – è stato redatto un apposito verbale, nel quale si dava atto di quanto appena detto'.
'Detto questo, destano sbigottimento e rammarico le illazioni contenute nella nota ufficiale trasmessa dalla Asl circa una presunta reticenza opposta dalla ditta che, per contro, mai ha inteso celare o nascondere le emergenze analitiche ed anzi ne ha prontamente comunicato il dato numerico alle competenti autorità, attivandosi, nell’immediato, a scongiurare ogni pericolo per la salute pubblica. Ad ogni modo, stiamo già procedendo alle contro-analisi su tutto il personale risultato positivo ai primi riscontri e, anche di queste, avrà cura di comunicare prontamente gli esiti alle autorità procedenti'.
Capitolo “Pasto Prova”. La stessa impresa respinge al mittente ogni accusa asserendo di 'aver rispettato pienamente tutte le procedure in materia di autocontrollo. Né può in proposito la Asl – si legge ancora – lamentare di non essere stata allertata tempestivamente, poiché è un dato oggettivo ed incontestabile che la stessa fosse a conoscenza della presunta tossinfezione già 24 ore prima dell’effettivo sopralluogo igienico-sanitario del 20 ottobre 2016, avvenuto con notevole ritardo. Pertanto, è assolutamente impietoso, oggi, muovere alcun tipo di rimprovero all’azienda che, nell’immediatezza dei fatti, si è attivata tempestivamente nella gestione della delicatissima emergenza'.
'Sempre il 20 ottobre, inoltre, non veniva documentato alcun problema di sovraffolamento di personale e comunque, ad oggi, non esiste ancora alcuna statuizione ufficiale in merito da parte della stessa Asl, nonostante la stessa abbia, evidentemente, ritenuto corretto anticipare i propri provvedimenti per il tramite della stampa. La stessa Asl, puntuale nel sottolineare che le analisi del pasto campione hanno avuto esito negativo (che, quindi, esclude la presenza di patogeni nei cibi), ha sottaciuto che ad oggi nessun riscontro oggettivo si è avuto in merito alla presunta tossinfezione del 18 ottobre scorso'.
Risponde punto su punto, insomma, la ditta di Galatone che si dice comunque pronta ad assicurare il servizio mensa grazie all’ausilio di altri centri cottura autorizzati nelle proprie disponibilità. 'Gli esiti delle analisi sul personale – affermano ancora dalla ditta – qualora dovessero trovare conferma dalle contro-analisi, creano profondo dispiacere e rammarico ma, tuttavia, non si può non riconoscere la difficoltà, ai limiti dell’impossibile oggettivo, di prevedere e soprattutto prevenire il verificarsi di un simile presunto inconveniente, occorso in totale assenza di sintomi.
L’Azienda, infatti, in possesso di certificazione di qualità, si è sempre avvalsa dell’ausilio di madri di famiglia sane e responsabili e, soprattutto, competenti nello svolgimento delle proprie funzioni. Tra queste, molte sono madri di bambini che frequentano gli stessi plessi scolastici ove si sarebbe verificato il problema. Dunque, continua ad apparire del tutto fuori luogo l’ inclemente accanimento manifestato. “La Fenice s.r.l.” intende andare a fondo alla questione, anche per vedere tutelata la propria immagine ma, soprattutto, per fare chiarezza su una vicenda che, nonostante gli sforzi degli addetti ai lavori, continua a rimanere inesorabilmente nebulosa'.
Caso mensa, la replica dell’azienda: ‘noi sempre collaborativi. La Asl mente’. Via alle contro-analisi
Dopo la sospensione di ogni attività di mensa scolastica decisa dalla Asl di Lecce, arriva la dura risposta de ‘La Fenice s.r.l’. L’azienda respinge ogni accusa definendo come ‘illazioni’ ogni addebito contestato e annuncia di aver già dato il via a nuovi controlli sul personale.