Cinque settimane per salvare Alessandro, si cerca un donatore di midollo anche a Brindisi


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La storia del piccolo Alessandro Maria, il bambino di un anno e mezzo affetto da una malattia genetica rarissima, ha commosso tutti. La febbre alta, la scoperta della «Linfoistiocitosi Emofagocitica», comunemente conosciuta in medicina come Hlh, impossibile da combattere senza un trapianto di midollo osseo e la corsa contro il tempo per salvargli la vita. Per trovare un donatore compatibile entro il 30 novembre.

Il disperato appello lanciato dai suoi genitori ha fatto breccia nel cuore di migliaia di ragazzi e ragazze che, in questi giorni, si sono uniti dando vita ad una gara di solidarietà che, forse, non ha precedenti.  Più la lista dei possibili donatori si allunga, più Alessandro avrà una speranza in più di sopravvivere.

Nelle piazze di tutta Italia, dove si stanno organizzando i laboratori mobili la fila è interminabile. Bisogna aspettare più di un’ora per potersi sottoporre al test, il tampone orale ed il prelievo di un campioncino di sangue. C’è addirittura chi ha percorso decine di chilometri pur di essere presente.

Alessandro è figlio unico, non ha fratelli o sorelle che lo possano aiutare per questo li cerca altrove. Non sarà facile. In tutti i registri mondiali dei donatori non ce n’è uno “compatibile”. Non solo, ha anche un antigene altrettanto raro e così pure quell’unica soluzione sembra irraggiungibile.

Si cerca anche a Brindisi

Chiunque voglia aiutare Alessandro potrà presentarsi, presso il Centro Trasfusionale dell’Ospedale “Antonio Perrino”, martedì 30 (dalle ore 8.00 alle 12.00 e dalle 15.15 alle 18.00) e mercoledì 31 ottobre (dalle 8.00 alle 10.00), dove saranno effettuate le Tipizzazioni a cura dell’Admo (Associazione donatori midollo osseo).

Le tipizzazioni permetteranno di verificare se esiste un donatore compatibile che possa salvare la vita del piccolo Alessandro. C’è bisogno dell’aiuto di tutti, solo così quello che sembrava impossibile può diventare possibile.