«Ciao a tutti, mi chiamo Alessandro Maria e ho compiuto 1 anno e mezzo da pochi giorni. Pensa, ho iniziato a far disperare i miei genitori fin da subito visto che sono nato alla settimana n. 30 e, sebbene i dottori mi avessero già dato per spacciato, ho combattuto come un ariete (il mio segno zodiacale) contro una serie infinita di complicazioni per essere ancora qua».
Inizia con queste parole l’appello disperato dei genitori del piccolo Alessandro, un bambino di un anno e mezzo affetto da una malattia genetica rarissima che non ha nessuna possibilità di sopravvivere senza un trapianto. L’unica possibilità per il piccolo è trovare qualcuno che possa donargli il midollo osseo. Ma a rendere l’impresa ancor più complicata è il tempo: cinque settimane per trovare una persona “compatibile”.
Non sarà facile. In tutti i registri mondiali dei donatori non ce n’è uno che si adatti alle caratteristiche di Alessandro, ma l’appello affidato ai social, scritto nero su bianco da papà Paolo Montresor e la mamma Cristiana Console, è diventato virale e ora quello che sembrava impossibile è diventato una speranza.
Non è stato facile scoprire la malattia: «Dopo quasi due settimane con la febbre alta a più di quaranta ed una serie interminabile di esami in ben tre ospedali diversi dove sono stato ricoverato, finalmente i medici hanno scoperto cosa avevo» si legge. Il verdetto è stato impietoso, terribile: «Trattasi di Linfoistiocitosi Emofagocitica, comunemente conosciuta in medicina come Hlh, che colpisce solo lo 0.002% dei bambini».
Alessandro è figlio unico, non ha fratelli o sorelle che lo possano aiutare per questo li cerca altrove, in Italia. I genitori di Alessandro insieme all’Admo, sono pronti a girare diverse città alla ricerca di un donatore che possa regalare una possibilità a suo figlio.
Come aiutare Alessandro
Per diventare potenziale donatore di midollo osseo servono però alcuni requisiti: età dai 18 ai 35 anni, peso superiore ai 50 kg.
«Al giorno d’oggi donare il midollo osseo è davvero semplice, senza alcun intervento in sala operatoria. Le cellule staminali possono essere donate con un semplice prelievo del sangue, con la stessa siringa che si usa quando si va a donare il sangue, ma con l’unica differenza che mentre i gruppi sanguigni sono 8, le combinazioni di midollo osseo sono miliardi e solo una procedura di laboratorio nota come tipizzazione tissutale ne può determinare la compatibilità».
La gara di solidarietà non è solo per Alessandro, ma per tutti i pazienti che sono in attesa. Chi diventa donatore lo fa per tutti.
