Negli ultimi anni le attività ricettive con la formula “B&B” hanno conosciuto un notevole “boom”. Comode, senza dispendi notevoli da parte dei turisti e, soprattutto, adattabili alle esigenze del mondo attuale. Basta dormire e, il giorno dopo, tenere assicurata la colazione. Poi, il resto della giornata, lo decide il cliente. Un turismo “mordi e fuggi” che certamente non arriverà ai livelli lussuosi di cui si sta discutendo nelle ultime ore, ma per un città come Lecce sembra davvero fatto “ad hoc”. La legge regionale 27 del 2013 che disciplina l’attività ricettiva dei Bed and Breakfast, fissa al 31 dicembre 2016 la scadenza del regime transitorio previsto dalla stessa normativa. Entro la stessa data i titolari di B&B – avviati ai sensi della legge regionale numero 17 del 2001 – dovranno optare tra la tipologia “a conduzione familiare” e la tipologia “Imprenditoriale” utilizzando l’apposita modulistica approvata dalla Regione Puglia e pubblicata sul sito del Comune.
Peraltro, tale disposizione va coordinata con le previsioni della legge regionale 29 del 1994 che prevede a carico dei titolari delle strutture ricettive (compresi i B&B) l’obbligo di effettuare la comunicazione dei prezzi e dei servizi relativi all’anno successivo entro il primo ottobre.
“Al fine di evitare discordanze tra comunicazione prezzi e servizi e opzione relativa alla tipologia di B&B, l'Amministrazione Comunale – si legge in una nota diffusa dal Comune di Lecce – invita i titolari di attività di B&B a munirsi, all’atto della comunicazione dei prezzi e dei servizi, di copia della comunicazione di opzione espressa al Comune (articolo 14 della legge regionale numero 27 del 2013) e di presentarla all'Ente entro il 31 dicembre 2016”.
Occorre ricordare, a tal proposito, che nell’estate appena trascorsa numerosi sono stati i controlli – ad opera della Guardia di Finanza – nei confronti di queste strutture al fine di reprimere illeciti vari.