Carpignano salentino, cittadini indignati danno mandato a un avvocato perché le campane tornino a suonare


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Così come era stato annunciato, i cittadini di Carpignano salentino si sono riuniti domenica scorsa perché non accettano il silenzio delle campane della Chiesa Madre. I rintocchi si sono affievoliti e quelli di determinati orari sono totalmente silenziati.

“Non va bene, rivogliamo le campane della chiesa che da secoli scandiscono la vita dei cittadini!” affermano gli abitanti del piccolo centro salentino.

La riunione domenica è stata alquanto accesa in un confronto utile a comprendere il da farsi per fare sì che tutto torni come prima. L’orologio del campanile è tornato a funzionare, dopo mesi di buio, ora “Vogliamo le campane” hanno chiesto a gran voce gli intervenuti.

Dalle parole si è passati presto ai fatti. In luogo dell’assemblea, la cittadinanza ha dato mandato all’avv. Francesco Zacheo affinchè si vada fino in fondo alla vicenda.

Così come avevamo anticipato tra le pagine del nostro giornale, il legale scriverà una lettera al Vescovo di Otranto il quale avrebbe dato disposizioni in merito al suono delle campane. La stessa lettera verrà inviata al Papa.

“Nei prossimi giorni farò un accesso agli atti – ha spiegato l’avv. Zacheo – per comprendere se ci sia o meno un esposto in Procura o una denuncia/querela. Da qui comprenderò come muoverci. Dopo la missiva, se tutto dovesse restare com’è e se vi saranno gli estremi, della questione verrà investito il Giudice competente del caso”.

Quel che è saltato agli occhi presso la sala Don Pino Palanga di via Carducci è l’assenza di rappresentanti delle Istituzioni. “Nessuno era presente domenica scorsa – cittadini interessati a parte – nonostante la notizia fosse stata resa ben nota attraverso manifesti e passaparola. Al momento non vedo adeguate motivazioni per silenziare le campane che sono parte integrante delle tradizioni e della comunità intera di Carpignano salentino” conclude l’avv. Zacheo.

Non resta che attendere per conoscere i risvolti della vicenda.