Nel pomeriggio di ieri, è stato presentato presso le officine Cantelmo, il coordinamento di Lecce del comitato per il No al referendum costituzionale sulla riforma della magistratura e sono state illustrate le ragioni per le quali è “giusto dire no” alla riforma Nordio, approvata lo scorso 30 ottobre.
Alla presenza, di magistrati, avvocati, docenti universitari e semplici cittadini sono state illustrate, nel corso di una conferenza stampa, in vista del referendum, le ragioni del no.
Hanno partecipato all’incontro, con una serie di interventi, i componenti del comitato: il coordinatore Roberto Tanisi, ex presidente della Corte d’Appello di Lecce; Giuseppe De Nozza, presidente dell’ANM distrettuale di Lecce e della sottosezione di Brindisi; il procuratore aggiunto Antonio Negro; il gip Alcide Maritati e il magistrato Italo Federici, componente della giunta esecutiva centrale dell’Anm. Il Comitato, va detto, si presenta come una struttura aperta al contributo attivo dei cittadini. Hanno aderito i docenti di UniSalento Giulio De Simone, Rossano Adorno, Maurizia Pierri e Mariano Longo. Non solo, fanno parte del coordinamento anche gli avvocati Viola Messa, Umberto Leo, Sergio limongelli, Alessandro Torsello, Erlene Galasso e Vincenza Raganà (responsabile della comunicazione), e la dottoressa Grazia Manni.
Nel corso dell’incontro sono state evidenziate una serie di ragioni per dire no alla riforma ed è stato messo in evidenza come si tratti di “una battaglia a difesa della costituzione e di tutti i cittadini per contrastare una riforma inutile e costosa”.
In particolare, il comitato sostiene come il vero obiettivo della riforma sia indebolire il Csm, garante dell’indipendenza dei giudici dal potere politico. E viene evidenziato dal comitato come la separazione delle carriere sia spesso l’anticamera di un controllo politico sul pm. Infine, è stato sottolineato come la riforma non rende la giustizia più efficiente, ma meno indipendente.