Raffaella Pezzuto, classe 1971, originaria di Trepuzzi, che ha mosso i primi passi del suo percorso professionale a Lecce ed è al suo primo mandato alla Corte generale.
Gli indagati rispondono a vario titolo delle accuse di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa e frode di finanziamenti pubblici.
Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero ottenuto illegalmente dei crediti d’imposta per lavori edili spesso inesistenti. E se qualcuno non rispettava gli accordi, scattavano le intimidazioni.
L’81enne leccese, al termine dell’udienza, ha ottenuto gli arresti domiciliari, come richiesto dalla difesa e dalla Procura, alla luce dell’età avanzata e delle precarie condizioni di salute.
L’uomo avrebbe preteso la somma di 10mila euro e su di lui pendevano le accuse di danneggiamento seguito da incendio ed estorsione, con l’aggravante mafiosa.
Il giudice ha accolto la richiesta della difesa di revoca, per il concorso di colpa, della misura cautelare agli arresti domiciliari (risulto positivo all’alcoltest) e il 30enne di Specchia è tornato libero.
l 24enne Giuseppe Proce, di Racale, rispondeva di tentato omicidio, lesioni personali, danneggiamento, violazione di domicilio, porto ingiustificato dei coltelli.