Ieri, al termine del processo, i giudici in composizione collegiale, gli hanno inflitto la pena di 3 anni e 10 giorni di reclusione per maltrattamenti e lesioni.
Parliamo dell’inchiesta su di un presunto sistema di appalti pilotati, in cambio di favori personali, come addobbi floreali, bottiglie di prosecco e voti, tra Maglie, Ruffano e Sanarica.
L’operazione investigativa aveva visto il coinvolgimento di una società con sede a Ugento, operante nel settore del commercio all’ingrosso di carburanti, gestita da un imprenditore di Taviano.
Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero ottenuto illegalmente dei crediti d’imposta per lavori edili spesso inesistenti. Non solo, poiché se qualcuno non rispettava gli accordi, scattavano le intimidazioni.
Il centro operativo dell’associazione si sarebbe trovato in una via a ridosso del centro di Lecce. Gli episodi contestati si sarebbero verificati anche a Surbo, Trepuzzi e Sannicola.
I due “camici bianchi” rispondevano di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte in ambito sanitario, ma le accuse sono cadute durante il processo.
Daniele Papa, 49enne trepuzzino, che aveva eseguito lavori di giardinaggio, presso l’abitazione dell’avvocato Antonio Savoia, avrebbe avuto un ruolo determinante.