Al via l’ascolto dei testimoni nel processo relativo alla maxi inchiesta su di un presunto sistema illecito per ottenere l’annullamento di circa 500 multe e gli accessi nelle zone a traffico limitato a Lecce. Ricordiamo che compaiono ventidue imputati, tra cui politici, come Antonio Finamore, ex consigliere comunale e Luca Pasqualini, ex assessore comunale alla Mobilità, ma anche vigili urbani e automobilisti.
Oggi, davanti ai giudici in composizione collegiale (presidente Bianca Todaro), è stata sentita, presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, Luigianna Vizzi, nelle vesti di responsabile dell’Ufficio verbali, all’epoca dei fatti (fu rimossa dall’incarico nel settembre del 2015), come testimone dei pm Alessandro Prontera e Massimiliano Carducci.
Nello specifico, la Vizzi ha affermato: “È stato il periodo peggiore della mia carriera professionale e comunicai di volere andare via”. Ed ha spiegato: “L’assessore Pasqualini dopo che la Fracasso era stata spostata, chiese informazioni su alcuni verbali. Era risaputa l’amicizia di Pasqualini con lei”. La Fracasso che si occupava della scansione dei verbali era stata spostata per delle variazioni non giustificate e segnalate al comandante dei vigili Donato Zacheo.
La prossima udienza si svolgerà il 27 aprile del 2026 e verranno sentiti altri testimoni, tra i quali, presumibilmente, anche il comandante Donato Zacheo.
La vigilessa, ricordiamo, denunciò le presunte condotte illecite, rivolgendosi al comandante Donato Zacheo. Quest’ultimo, così come il Comune di Lecce (assieme alla Vizzi, comparivano nella richiesta di rinvio a giudizio come “persone offese”) hanno scelto di non costituirsi parte civile.
Le accuse fanno riferimento alla maxi inchiesta su di un presunto sistema illecito per ottenere l’annullamento di multe e gli accessi nelle Ztl a Lecce. E si parla di biglietti per spettacoli teatrali e giostre, addobbi per matrimoni e servizi di trasloco, anche per rafforzare il consenso elettorale di alcuni politici locali.
Va detto che nel maggio scorso, il gup Anna Paola Capano, al termine dell’udienza preliminare con 30 imputati, aveva rinviato a giudizio 22 persone, tra le quali, oltre a Finamore e Pasqualini, anche Carlo Corvino, di Lecce e Piervitale Frassanito, di Diso, all’epoca dei fatti, rispettivamente, dipendente della Polizia locale e maresciallo della Polizia provinciale di Lecce. E ancora, le vigilesse Loredana Valletta, e Luisa Fracasso entrambe leccesi.
Non solo, anche Francesco D’Elia, di Veglie, nelle vesti di funzionario dell’Agenzia delle Entrate.
Altri otto imputati, con una posizione marginale nell’inchiesta, hanno patteggiato la pena per chiudere i propri conti con la giustizia.
Gli imputati rispondono a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione, accesso abusivo alle banche dati, falso e soppressione di atti pubblici.
In base all’ipotesi accusatoria, Pasqualini era il promotore e l’organizzatore del gruppo, mentre Finamore rivestiva il ruolo di organizzatore insieme alla convivente Luisa Fracasso ed alla Valletta. Invece, Corvino è considerato “partecipe dell’associazione” insieme a Frassanito. Tra gli imputati anche i soggetti che avrebbero ottenuto in maniera illecita l’annullamento dei verbali.
Il collegio difensivo
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Massimiliano Petrachi, Giuseppe Corleto, Amilcare Tana, Luigi Covella, Roberto e Luigi Rella, Luigi Corvaglia, Ivana Quarta, Stefano De Francesco, Riccardo Giannuzzi, Roberto Pascariello, Ladislao Massari, Mario Coppola, Antonio Savoia.
