Lupo investito sulla Lecce – Gallipoli. Salvato da un concorso di volontari e associazioni

L’investimento è avvenuto ieri a tarda sera sulla statale 101 all’altezza di Lequile. Questa volta però l’animale è riuscito a salvarsi e adesso si trova nel Centro di assistenza veterinaria di Calimera.

Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per i lupi in provincia di Lecce. Da quando questa specie è tornata a popolare il Salento gli incidenti si susseguono con una certa ciclicità a dimostrazione del numero crescente di lupi sul territorio.

L’ultimo episodio nei pressi di Lequile dove un esemplare di lupo investito è stato immediatamente soccorso da Wolf Puglia in collaborazione con Oipa e Nuova Lara.

La notizia dell’incidente è stata poi ripresa e riportata anche dal Nucleo Tutela ambientale di Federcaccia, che ancora una volta con il vicepresidente Giuseppe Del Cuore porta all’attenzione il rischio che ogni giorno la fauna selvatica corre lungo le strade extraurbane.

In questo caso si tratta di un esemplare maschio, probabilmente un giovane adulto, che adesso è ospite del Centro di accoglienza fauna selvatica di Calimera, un ente che da anni svolge un lavoro prezioso di assistenza e cura di animali attinti da innumerevoli problematiche di salute, dovute ad accidenti naturali o cagionati dall’uomo.

Il lupo è stato soccorso, come dicevamo, poco dopo le 23,00 di sabato 13 dicembre all’altezza dello svincolo per Lequile e subito trasferito in sicurezza.

È chiaro che nessuna automobilista ha in mente di colpire la fauna selvatica, tuttavia con una rete stradale così altamente strutturata e con un traffico intenso sui percorsi a scorrimento veloce, anche nelle ore notturne, per volpi, ricci e lupi i rischi mortali sono costanti e crescenti. Rischi che ovviamente riguardano anche cani randagi e gatti.

Ma è il lupo l’animale su cui si concentra ultimamente l’attenzione di molti, perché come ampiamente documentato da questa testata giornalistica, e come tutti oggi sanno o dovrebbero sapere, il lupo è presente in maniera stabile e ormai consolidata su tutto il territorio della provincia di Lecce, come non avveniva da più di cento anni.
Questa specie evidentemente ha trovato nel Salento un territorio ideale dove riprodursi, nonostante l’assenza di prede naturali tipiche invece dell’arco appenninico, e questo inevitabilmente pone una questione delicata, ovvero il grado di convivenza pacifica con l’essere umano in un territorio fortemente antropizzato dove le prede sono diventate principalmente i cani randagi, e talvolta non solo randagi, quei pochi maiali selvatici rimasti e il bestiame presente nei recinti e nei rifugi di aziende zootecniche o masserie agrituristiche.
Fino ad oggi fortunatamente la sensibilità di istituzioni e cittadini ha permesso al lupo di non essere percepito come un pericolo o come un ostacolo, ma come un prezioso protagonista dell’ecosistema extraurbano, cosa che ha consentito ai lupi di diffondersi in maniera importante fino a quando gli equilibri di sistema lo consentiranno. E fino a quando il lupo stesso riterrà che questo territorio sia per lui un territorio adatto e ospitale.