
È una terra forte il Salento, come quei muretti a secco che delimitano le campagne e che hanno resistito allo scorrere inesorabile del tempo. Forte delle sue bellezze naturali, della sua architettura, forte del suo mare limpido, delle sue spiagge cristalline, forte delle sue tradizioni tramandate di generazione in generazione, forte di una cultura che si perde nella notte dei tempi e che è riuscita ad unire, in un connubio quasi perfetto, sacro e profano, religiosità e folclore, devozione e scaramanzia, passato e presente, arcaico e moderno.
Ci sono eventi che si ripetono ogni anno, da secoli, che accendono questa terra di miti e tradizioni. Uno addirittura in senso letterale: è la Fòcara di Novoli, il fuoco buono più grande del Mediterraneo. L’immensa pira composta da migliaia di fascine di tralci di vite secche che, al calare del sole, come di consueto, brucia ogni 16 gennaio in onore di Sant’Antonio Abate, patrono della cittadina.
Sta proprio qui, forse, la magia di questo rituale millenario e propiziatorio, che negli anni è riuscito a superare i confini del piccolo paesino con poco più di novemila anime a 13 km da Lecce diventando un evento clou dell’inverno salentino, ma sempre più nazionale, cosmopolita un po’ come la Notte della Taranta fa con l’estate.
Lo dimostrano i numeri, le presenze dei tanti devoti o semplici curiosi che da ogni dove si ritrovano ai piedi dell’imponente monumento costruito seguendo sapientemente le tecniche di un’architettura arcaica, gelosamente tramandate di padre in figlio.
La festa della vite
Ma la Fòcara di Novoli, l’imponente monumento di arte contadina sapientemente costruito da mani esperte con l’apporto di decine di volontari e l’impiego di migliaia di fascine di tralci di vite recuperati dalla rimonda dei vigneti, non è solo il falò che scalderà simbolicamente il cuore del Mediterraneo. Non tutti sanno che l’accensione della pira è solo l’ultimo atto di una preparazione che inizia molti giorni prima, il giorno della «Festa della Vite» per l’esattezza che dà ufficialmente il via alla costruzione della grande pira, in piazza Tito Schipa. Anche quest’anno, puntuale, torna uno degli appuntamenti più attesi dalla popolazione salentina.
Dopo il saluto delle autorità locali, alle 10.00, come tradizione vuole, partirà il corteo fino in piazza Tito Schipa. I carretti trasporteranno le prime «fascine» per le stradine del paese, un tratto di strada che sarà percorso in compagnia della musica delle street band, di cavalli, carrozze ed artisti di strada. Si tratta, come detto, del primo tassello di un mosaico composto da tralci di vite e fiamme della tradizione, un evento che per il Salento rappresenta l’emblema della religiosità, della devozione, della voglia di tramandare le usanze e farle rimanere intatte.
La benedizione della prima fascina di vite e la sua posa segnerà l’inizio dei lavori di costruzione del falò più grande del Mediterraneo. La cerimonia, prevista alle 11.45 nel luogo dove sarà costruita la grande pira che sarà poi accesa il 16 gennaio 2025, avvia, ufficialmente, i “motori” della complessa macchina organizzativa in vista della festa patronale in onore di Sant’Antonio Abate
Interverranno il Sindaco di Novoli, Marco De Luca, il Presidente del Comitato Festa, Tony Villani, la Presidente della Fondazione Fòcara di Novoli, Sabrina Spedicato, la Dirigente dell’Istituto Comprensivo, Elisabetta Dell’Atti ed il parroco della parrocchia S. Antonio Abate, don Luigi Lezzi.
Gli appuntamenti
La festa poi proseguirà con la visita agli stand dove sarà possibile degustare prodotti tipici locali (pane, olio e vino) ne “L’’aperitivo contadino” realizzato da Altogrado (a cura di Anna Maria De Luca, coordinatrice delle Donne della Grappa e delegata territoriale per Anag in Puglia).
All’interno dello stesso spazio, gli alunni del locale istituto comprensivo, insieme alla dirigente e gli insegnanti, dedicheranno un momento di approfondimento e di riflessione sul tema dell’identità territoriale. I loro elaborati saranno poi raccolti in un progetto organico da pubblicare successivamente.
Come ogni anno, l’associazione “Le donne della Fòcara” curerà la realizzazione e distribuzione di piccole fascine che richiamano i tralci utilizzati per costruire la Fòcara. Sempre in piazza Tito Schipa sarà presente anche un gazebo informativo della LILT, la Lega Italiana per la lotta contro i tumori.
In serata, invece, nelle sale dell’antico Palazzo Baronale in piazza Regina Margherita, la presentazione del libro di Giuseppe Sebastiano Castelluzzo, “Le radici della dipendenza – L’alcol tra miti, alchimie e metamorfosi del gusto”. Oltre alla presenza dell’autore, sono previsti anche gli interventi di Nadia Braì e Rossano Adorno (Docenti UniSalento), Silvana Forchetti (Psicologa e Psicoterapeuta) e Claudio Parlangeli (Cardiologo). Interverranno, per un indirizzo di saluto, l’assessore regionale Sebastiano Leo, il Sindaco di Novoli, Marco De Luca, la Presidente del Consiglio Comunale, Roberta Romano, l’assessore alla cultura del Comune di Novoli, Francesca Ingrosso, l’assessore alle attività produttive del Comune di Novoli, Federica Pezzuto e la presidente della Fondazione Fòcara di Novoli, Sabrina Spedicato. Modera il giornalista Antonio Soleti.
Sempre a partire dalle ore 18.30 e fino alle 21.30 sarà possibile visitare, all’interno delle sale del palazzo, una mostra di arte contemporanea dal titolo “Evoluzione Spaziale” a cura dell’artista Giovanni Strafella in arte Gix.
La Festa della Vite è un evento realizzato dal Comune di Novoli e finanziato dal Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Ambientale della Regione Puglia.