Idonei dal 2012, ma il blocco del turn-over ne vieta l’assunzione. La lettera aperta degli istruttori amministrativi


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È la classica storia all’italiana, ma loro di rassegnarsi e di stare a guardare proprio non ne vogliono sapere e hanno deciso di prendere carta e penna per rivolgersi, con una lettera aperta, al Ministro per la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno e al Prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta.

Stiamo parlando del Comitato Spontaneo degli idonei al Concorso per istruttori amministrativi di categoria C presso il Comune di Lecce.

Il Comitato rappresenta 159 idonei della graduatoria del 2012, relativa a quel famoso concorso tenutosi presso il Palazzo di Città del capoluogo salentino e che, a oggi, ha visto l’assunzione dei soli primi 16 classificati.

Ciò che è accaduto dopo è notorio. Fatto sta che la dichiarazione di pre-dissesto del Comune ha avuto, tra le varie conseguenze, anche quella del blocco del turn-over del personale amministrativo, anche se quell’organico nei vari settori è ormai da tempo in grave, gravissima sofferenza, in ragione dei numerosi pensionamenti che dal 2012 a oggi sono intervenuti.

Gli effetti della normativa sulla famosa “Quota 100” non farà altro che incrementare gli affanni di una macchina sulla cui lentezza tutti gli amministratori che si sono succeduti hanno avuto da ridire.

Anche i cittadini, non certo da oggi, si sono accorti delle difficoltà in termini di funzionalità ed efficienza della macchina amministrativa comunale e non perdono occasione, con tutti gli strumenti a disposizione, per farlo notare.

Ma adesso sembra che si sia giunti proprio all’imbuto del problema. Nella lettera aperta, i 159 idonei di quella graduatoria, riunitisi in un comitato spontaneo, segnalano il problema dei problemi: “Laddove si dovesse lasciar cadere nel prossimo mese di settembre l’opportunità di attingere dalla predetta graduatoria per colmare le descritte carenze organiche, si creerebbe il paradosso per la sofferente gestione economico-finanziaria del Comune di Lecce di dover bandire un nuovo concorso, affrontando e sostenendo costi elevatissimi sia sotto il profilo economico, che sotto il profilo della tempistica, gravando ulteriormente su un organico assolutamente inadeguato a garantire l’efficienza che la cittadinanza auspica dal servizio pubblico, oltre a frustrare le più che legittime aspettative dei sottoscritti che perdurano da circa otto anni”.

Da qui la richiesta lanciata al Ministro Bongiorno e al Prefetto Cucinotta, per proporre quella che, a loro dire, sarebbe l’unica ipotesi risolutiva.

Inserire, dunque, nel Def del Governo una ulteriore proroga delle graduatorie concorsuali ancora vigenti. Si supererebbe in tal modo la barriera del pre-dissesto e il blocco del turn over, allontanando l’ipotesi di bando di nuovi concorsi che potrebbe essere un rimedio peggiore del male.