Coronavirus, primo caso sospetto in Salento? Le ‘analisi’ escludono il contagio


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Il coronavirus è un problema serio, una vera e propria emergenza che non va sottovalutata. Ma non è facile tenere alta l’attenzione per evitare che l’epidemia si diffonda se la paura per la velocità con cui la malattia si diffonde, crea inutili allarmismi. Casi che, fino ad ora, si sono rivelati infondati. È fortunatamente rientrato anche quello scoppiato, ieri sera, al ‘Vito Fazzi’ di Lecce, dove una donna cinese, residente in Salento, si era presentata in Ospedale lamentando febbre e problemi respiratori.

Sintomi simili a quelli del temuto 2019-nCoV che hanno fatto scattare il protocollo di sicurezza. La paziente – che aveva raccontato al triage di essere tornata da poco da Roma, dove aveva incontrato dei connazionali che erano stati in Cina – è stata messa in isolamento. E dopo i prelievi del caso, inviati all’Istituto nazionale per le Malattie infettive Spallanzani di Roma per il ‘verdetto’ definitivo – era stata trasferita al Policlinico di Bari, centro di riferimento regionale per i casi sospetti da coronavirus.

I primi risultati delle analisi eseguite dal laboratorio di riferimento per le malattie infettive hanno escluso il contagio. Secondo quanto si è appreso, insomma, sarebbe positiva ad un’altra infezione. Manca l’ufficialità dell’Istituto Superiore di Sanità, ma l’allarme può dirsi rientrato anche perché nulla è lasciato al caso e in Italia sono state adottate tutte le misure di contenimento e di gestione. Insomma, il Paese è perfettamente attrezzato, qualora fosse necessario.

Per questo, si moltiplicano i messaggi rassicuranti anche se (forse) non con la stessa velocità di quelli allarmanti. Il consiglio è di stare tranquilli perchè, al momento, non esiste alcun motivo per agitarsi. La situazione è sotto controllo: è bene tenere alta la guardia sugli eventuali casi sospetti provenienti dalle aree epidemiche, ma senza lasciarsi prendere dal panico.

Senza considerare, poi, che il governo cinese ha adottato tutte le misure del caso, anche quelle più drastiche. Non dimentichiamo che ci sono intere città in quarantena e limitazioni agli spostamenti delle persone in tutto il paese.