Ecocentro, tutti in fila… si entra uno alla volta! Litigi e caos in viale Grassi


Condividi su

«Ahime, che folla! Uno alla volta, per carita! Ehi, Figaro! Son qua». Così dice con un bel do maggiore il Barbiere di Siviglia nell’opera di Rossini. Non utilizza certamente la stessa tonalità il dipendente della Monteco che si trova all’Ecocentro di Viale Grassi rivolgendosi ai leccesi in fila che vanno a conferire, ma il senso del discorso è uguale. Identico.

Già, perché a fronte di una folla che si assembra dietro la sbarra di ingresso, all’interno si può accedere soltanto uno per volta. Motivi di sicurezza, dicono… E certamente saranno quelle le ragioni. Ma il dato incontrovertibile è quello della coda che si alimenta in maniera ingestibile. Sì, perché le procedure all’interno dell’ecocentro si sono terribilmente complicate.

Il cittadino che vuole rispettare l’ambiente ed essere ligio ai suoi doveri si reca negli orari stabiliti. Aspetta il suo turno in una fila estenuante dal momento che il solo addetto della Monteco deve registrare il conferitore con il suo telefonino sul quale ha scaricata l’app. Poi deve pesare i rifiuti, si badi bene: rifiuto per rifiuto. Deve, quindi, riportare i dati sull’apposita scheda ed emettere la ricevuta dopo aver aiutato il cittadino a recarsi negli appositi contenitori per versare gli oggetti, facendo attenzione a non sbagliare il codice. Ogni rifiuto ha un suo codice ed in caso di errore, a seguito di una verifica o di una ispezione, sarà lo stesso dipendente che dovrà assumersene la responsabilità.

Fuori, nel frattempo, la fila aumenta e non tutti hanno buone manieri, modi eleganti e la necessaria educazione.

Può capitare poi che a conferire si rechi una persona non molto veloce nei movimenti, perché magari un po’ avanti negli anni. Una persona che deve differenziare, per fare un esempio al quale abbiamo assistito un giorno in cui siamo stati chiamati dai cittadini, potature e sfalci, legno e plastica dura. Finché quella persona non viene identificata, finché il rifiuto non viene pesato, finché i dati non sono riportati nella scheda ai fini dell’emissione della ricevuta, fino a quando non ci si reca a versare i rifiuti negli appositi contenitori…passano manciate di minuti.

Basterebbe in quell’ecocentro così importante ampliare il contingente dei lavoratori, fare in modo che si entri in due o tre per volta…Basterebbe soltanto questo e tutto sarebbe più scorrevole. Così facendo, invece, si corre il rischio di aumentare le file di coloro che non trovano di meglio che ‘futtere allu largu’ come, scherzosamente diceva un consigliere comunale leccese.

Per non parlare poi dei litigi tra i cittadini in attesa. I furbi che vogliono scavalcare la fila non mancano neanche qui, mentre la coda delle vetture arriva sulla carreggiata di viale Grassi rendendo difficile, in certi orari, lo scorrere dei mezzi su un’arteria a denso scorrimento.

Ma tanto che importa? Siamo all’opera. Figaro quà, figaro là, una alla volta… per carità. Per carità…