
L’isola ecologica di Viale Giovanni Paolo II? Chiusa! Quella di Viale Grassi? Pure! Se hai da smaltare olio esausto? Puoi andare esclusivamente sulla Via per Novoli, ma ricordati di non portare rifiuti elettronici perché per quelli ti puoi recare solo e soltanto alla piattaforma che si trova nella Zona Industriale.
Le peripezie dei cittadini, parola di Baglivo
Queste le peripezie a cui si è sottoposto Arturo Baglivo, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle a Palazzo Carafa per sentirsi come si sente un comune cittadino dinanzi all’amletico dubbio: in caso di un neon che si è rotto e inizia a sfrigolare cosa faccio? Mi comporto in maniera ligia e inizio il giro delle quattro porte della città di Lecce per conferire con responsabilità o ‘futtu allu largu’ (getto dove mi capita, per i non salentini) il rifiuto?
Una volta raccolto l’olio esausto – quello per friggere le pittule agli amici che vengono in Salento, ci scherza su il pentastellato…- cosa bisogna fare? Ci si deve mettere in marcia fino a Via Novoli per smaltirlo o ci si può far venire la sindrome del cittadino ‘irresponsabile’ che sceglie di versarlo nel water facendo un danno all’ecosistema di proporzioni irrimediabili?
Non c’è dubbio che dinanzi a questi opzioni, chi ama Lecce e il suo territorio e vuole consegnarlo nella maniera migliore ai propri figli sceglie sempre la strada più responsabile anche se più complicata. Sarebbe necessario, però, che chi è chiamato allo smaltimento dei rifiuti mettesse il cittadino nelle condizioni migliori di conferire e di fare la differenziata.
Monteco, l’appello di Baglivo all’assessore Valli
Da qui l’appello di Baglivo all’Assessore all’Ambiente del Comune di Lecce, Angela Valli: ‘E’ giunto il momento di iniziare un progressivo miglioramento dei servizi annessi allo smaltimento dei rifiuti, mettendo l’azienda Monteco davanti alle sue responsabilità quale contraente del contratto a suo tempo firmato’.

Se non si dovesse andare in questa direzione, fa capire Baglivo, il rischio eclatante sarebbe quello di fornire continui alibi ai cittadini non troppo ligi. Lecce non brilla per pulizia come le sue marine, malgrado il lavoro importante che in queste settimane il nuovo assessore ha prodotto.
I cittadini non sembrano essere contenti del servizio fornito dall’azienda incaricata alla raccolta e allo smaltimento e ogni giorno si assiste ad uno stillicidio di critiche e lamentele.
Dietro lo sfalcio dell’erba un tappeto di plastica
Una tra le tante segnalazioni che abbiamo ricevuto insieme allo Sportello dei Diritti è quella della Professoressa Scorrano che invitava alla pulizia delle aiuole di città. Spesso accade che l’erba diventi ricettacolo di animali. Ma era ovvio che dietro allo sfalcio del secco sarebbe dovuto passare chi raccoglieva la plastica, ammassatasi in quegli spazi pubblici e nascosta soltanto dalla presenza dell’erba. Tolta questa, la plastica è emersa in tutto il suo maestoso degrado. E la domanda sorge spontanea: c’è sempre bisogno della segnalazione del cittadino arrabbiato o della reprimenda assessorile, oppure si può sperare che chi è chiamato a fare faccia?