Le storie di Maria e di tante altre persone che assistono in casa genitori affetti da Alzheimer e altre patologie gravi non possono più essere ignorate. Oltre 70mila firme per chiedere Rsa accessibili sono rimaste senza risposta. Famiglie lasciate sole, costrette a scegliere tra lavoro e cura dei propri cari, mentre le strutture pubbliche non offrono posti e quelle private hanno costi fuori dalla portata di tante famiglie.
È una situazione che pesa su tutti: sugli ospedali congestionati, sulle famiglie stremate, sugli anziani più fragili che avrebbero diritto a un’assistenza adeguata e continuativa.
Continuiamo a dirlo chiaramente: la Regione ha fallito su Rsa, tariffe e liste d’attesa. Aspettare fino al 2028 per una visita è inaccettabile. Serve un modello nuovo, capace di mettere insieme pubblico, privato e competenze del territorio per smaltire le liste d’attesa in pochi mesi, non in anni.
Servono posti reali nelle Rsa, tariffe adeguate, risorse chiare e tempi certi. Non promesse, ma soluzioni concrete.
Perché mentre la politica regionale rinvia, le famiglie pagano due volte: in soldi, chi può, e in sofferenza, tutti.
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