Inaugurato l’Anno Giudiziario, il Procuratore Generale: “Pandemia ha messo a dura prova l’esercizio della giurisdizione”


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Si è svolta in mattinata, presso l’aula Magna del Tribunale di viale De Pietro, l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2021. Una cerimonia in “formato ridotto” e con una limitata presenza di pubblico, a causa dell’emergenza epidemiologica dovuta al covid.

Come da prassi, il primo a prendere la parola è stato il Presidente della Corte di Appello, Lanfranco Vetrone. Nel corso del suo intervento, ha sottolineato come: “l’epidemia ha sconvolto anche il funzionamento del sistema giudiziario, che aveva già intrapreso, come ho esposto nella relazione dello scorso anno, un percorso virtuoso”. Ed ha continuato, affermando che: “la crisi epidemica ha dato poderoso impulso alla telematica, che consente contatti a distanza”. Ed ha poi sottolineato come: “Abbiamo dovuto approntare una serie davvero cospicua di decreti dettanti misure organizzative, sia per lo svolgimento in sicurezza dell’attività amministrativa, sia riguardanti l’attività giudiziaria”.

L’intervento del Procuratore Generale

In seguito, ha preso la parola il Procuratore Generale della Corte di Appello, Antonio Maruccia, che ha esordito dicendo: “Un anno orribile, il 2020. La pandemia ha messo a dura prova l’esercizio della giurisdizione e dunque la tutela dei diritti delle persone. Nel nostro distretto, mai come in questa occasione, l’alleanza di magistrati, avvocati e lavoratori amministrativi ha consentito di fare fronte alle difficoltà garantendo anzitutto la salute di tutti e, al contempo, l’esercizio dell’attività giudiziaria.”

E Maruccia ha sottolineato che: “La crisi ha dato una forte accelerazione ai processi tecnologici e una spinta alla digitalizzazione delle attività. Nuovi scenari e nuove possibilità si sono aperte e spetterà a noi saperle utilizzare e portare a compimento le innovazioni per semplificare, velocizzare e migliorare l’assetto di una giustizia lenta e poco affidabile nei tempi e nei risultati.”

Ed ha aggiunto: “Le opportunità del Recovery fund auspichiamo possano incrociare le esigenze indifferibili della giustizia.”

Poi Maruccia ha sottolineato che: “Anche per Lecce, vi è la buona notizia del finanziamento per circa 70 milioni di euro, stanziati dal Ministero della Giustizia per la realizzazione del Polo Giudiziario su terreni confiscati alla criminalità organizzata. Le nostre sollecitazioni, dunque, non sono rimaste inascoltate. Ora pare imminente la sottoscrizione della convenzione tra il Ministero della Giustizia e l’Agenzia del Demanio per l’affidamento a quest’ultima dei compiti di stazione appaltante per la progettazione e la realizzazione del Polo della Giustizia di Lecce. Ma io voglio ribadire, ancora una volta, che se non vi sarà una presa in carico del problema da parte del territorio e delle sue rappresentanze, l’opera avrà – se li avrà – tempi lunghi. Per questo io ritengo che occorra promuovere un tavolo con gli Avvocati, il Comune di Lecce, la Provincia la Regione per monitorare il procedimento amministrativo e seguire i tempi della definizione e della realizzazione dell’opera.”

Il Procuratore Generale si è poi soffermato sul lavoro delle Procure del Distretto. “Di grande rilievo i risultati assicurati dalla DDA di Lecce che riferisce come la criminalità organizzata e mafiosa sia ancora presente nel nostro distretto. “…. Una criminalità, la nostra, che si orienta verso le risorse e le opportunità che offre la Pubblica Amministrazione e lo fa con sofisticate tecniche di infiltrazione. Turismo, servizi di guardiania, servizi di sicurezza delle attività economiche, ristorazione, gaming, commercio di idrocarburi, smaltimento dei rifiuti”.

Maruccia ha sottolineato che “Il Covid, poi, ha rappresentato una opportunità per acquisire immobili, attività e imprese in difficoltà, mentre gli esponenti della criminalità organizzata vengono compulsati dai privati per riscuotere crediti o far pressione sulla PA per ottenere provvedimenti di favore. E, in corrispondenza, è segnalata la capacità di condizionamento di talune Pubbliche amministrazioni da parte dei boss e l’arrendevolezza di singoli interlocutori. Il tutto rifuggendo da espliciti atti di violenza eclatanti. Non è un caso che in quest’anno, non si è avuto alcun omicidio di mafia”. E ha aggiunto: “Fa fronte a questo scenario – per fortuna, non generalizzato – il persistente atteggiamento di più candidati alle elezioni di rivolgersi agli esponenti della criminalità per avere lappoggio elettorale. E questo – spiace dirlo – è accaduto anche nelle ultime elezioni amministrative del 2020. I comuni di Carmiano e Scorrano, sciolti per mafia nell’ultimo anno in esito ad accertamenti amministrativi ancora una volta scaturiti dalle indagini della DDA, confermano il quadro.”

E poi Maruccia ha riferito che “Al netto delle strumentalizzazioni, la magistratura ha visto offuscata la sua credibilità da condotte deteriori che hanno inciso sul funzionamento democratico dell’organo di governo autonomo della magistratura. Ma deve esser chiaro a tutti che la stragrande maggioranza dei magistrati assolve per intero il proprio dovere e dimostra nella realtà di tutti i giorni di possedere le doti morali e professionali indispensabili per l’esercizio della nostra funzione.

Il Procuratore Generale Maruccia, ha concluso l’intervento ribadendo: “l’impegno della Procura generale di Lecce ad un’attività di coordinamento e di indirizzo ispirata al metodo del confronto e della condivisione al fine di assicurare nel Distretto l’uniforme esercizio dell’azione penale quale necessario presupposto del principio di uguaglianza”.

Successivamente, ha preso la parola il Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Antonio De Mauro che ha sostenuto come “la pandemia ha messo in evidenza le criticità del sistema giustizia”. Ma ha anche sottolineato nel suo intervento come vi sia stato, nel periodo emergenziale, un dialogo tra tutti i capi degli uffici giudiziari, nonostante i momenti di contrasto.

Si è poi soffermato sulle difficoltà per gli avvocati ad accedere agli uffici di cancelleria e a svolgere in sicurezza il proprio lavoro, sottolineando alcuni episodi di sovraffollamento in tribunale, soprattutto in prossimità delle aule giudiziarie.

In occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario sono state inoltre presentate alcune relazioni, come quella di Maurizio Saso, Presidente della Giunta Distrettuale per Lecce – Brindisi – Taranto dell’Anm (Associazione nazionale magistrati). Egli ha sottolineato che: “La cronaca dell’ultimo anno e mezzo ci consegna il più grave scandalo che abbia mai investito il Consiglio Superiore della Magistratura. Il Csm rinnovato è chiamato a recuperare tutta lautorevolezza e tutta la credibilità che va restituita alla Magistratura italiana, dimostrando di saper “reagire con fermezza contro ogni forma di degenerazione” mediante “assoluta trasparenza, rispetto rigoroso delle regole stabilite, nelle procedure e nelle deliberazioni”, così come ricordato dal Capo dello Stato”.