Quanto tempo dovrà ancora passare e di quanti tristi episodi di cronaca si dovrà parlare prima che cambi qualcosa sulla strada che collega Lecce a Monteroni in maniera particolare nel tratto vicino al complesso universitario di Ecotekne? È un grido d’allarme quello che lancia Adoc, l’associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori, un grido d’allarme che vuole superare la contingenza della cronaca per trasformarsi in una spinta a fare qualcosa di veramente necessario e non più procrastinabile. Quella strada va illuminata, messa in sicurezza, adeguata al tipo di fruizione che ne viene fatta.
«Da circa dieci anni, Adoc segnala l’estrema pericolosità della strada, soprattutto nelle ore notturne, e la circostanza che essa sia percorsa da pedoni e ciclisti senza che vi siano le minime condizioni di sicurezza. La strada in questione, è bene ricordarlo a chi ancora non se ne fosse accorto a Palazzo Carafa, è priva di marciapiedi a partire dall’incrocio con Via De Rinaldis e fino al confine comunale, ed è dotata di una illuminazione pubblica e, in generale, di una segnaletica orizzontale e verticale assolutamente scadente. Il mix di tutti questi fattori genera una condizione permanente di rischio connessa alla pericolosità dell’infrastruttura stradale stessa».
Destinatario delle parole chiare e nette di Adoc è il Comune di Lecce poichè va ricordato che la Lecce-Monteroni, a partire dall’incrocio con Viale Grassi e fino al confine comunale del territorio di Lecce, da oltre 15 anni, è stata ceduta dalla Provincia (SP 7) al Comune di Lecce (oggi Via Monteroni), che deve prendersene cura con la dovuta manutenzione e predisponendo l’adeguata segnaletica, rallentatori di velocità inclusi.
Cosa chiede Adoc all’Amministrazione Comunale di Lecce? Poche cose ma tutte cantierizzabili: il prolungamento dei marciapiedi sino ad Ecotekne ed alla Casa di Cura Città di Lecce e il miglioramento dell’illuminazione e della segnaletica orizzontale e verticale. Tutte iniziative che potrebbero produrre condizioni di sicurezza accettabili per una strada che ormai è diventata ad intenso traffico veicolare e ciclo-pedonale.
Per non parlare poi di quanto accade quando piove e quando non vengono raccolti i rifiuti ai bordi delle strade, con persone giovani e meno giovani costrette a camminare nel fango e tra l’immondizia. «Altrettanto spesso si vedono biciclette (a volte purtroppo prive di luci) transitare sulla strada tra le auto che sfrecciano a velocità ‘da Strada Statale’ – continuano da Adoc – quando invece la strada è da anni rubricata come ‘Strada Urbana’».
Il trentenne investito ieri, ancora in prognosi riservata, è uno dei tanti sfortunati che sulla strada hanno rischiato di perdere la vita o l’hanno persa.
«Vanno posti in essere su quella strada interventi urgentissimi per ridurre la velocità – concludono da Adoc – per presegnalare i pericoli ed eventualmente vietare con apposita segnaletica, in attesa di un adeguamento strutturale della strada, che ignari pedoni e ciclisti utilizzino quella strada rischiando la vita.
Proprio nel 2018, scrivono ancora, l’associazione inviò alla Polizia Municipale di Lecce un invito ad effettuare rigorosi controlli su quella strada affinché i cosiddetti utenti “deboli” fossero dissuasi dall’impegnarla, magari attraverso appositi servizi di controllo nelle ore pre-serali e serali.
«Purtroppo nessuno ci ha risposto e quindi non possiamo oggi che aggiornare la tragica contabilità degli incidenti avvenuti su quella strada, aggiungendo, questa volta a mezzo stampa, la nostra voce a quella dei tanti cittadini che reclamano maggiore sicurezza su quel tratto di strada».