La denuncia dai campi di Nardò: braccianti in condizioni igienico-sanitarie gravissime


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Le condizioni dei lavoratori giunti nelle campagne di Nardò per la stagione di raccolta sono gravissime. La denuncia arriva dal coordinamento interprovinciale per la tutela dei lavoratori migranti in agricoltura, dopo un sopralluogo effettuato in data 22 giugno negli spazi antistanti alla Masseria Boncuri.

“I lavoratori – afferma la delegazione giunta sul posto – sostano in dimore abbandonate di campagna o, peggio ancora, all’aperto senza alcun riparo e tutti in attesa dell’apertura del Campo Istituzionale la cui implementazione appare completata”.

Il riferimento è al Villaggio Boncuri di Nardò, la cui apertura è stata oggetto di un tavolo prefettizio lo scorso 5 giugno, quando la partecipazione dei vertici istituzionali locali – Regione, Provincia, Comune di Nardò, Inps, Asl, centri per l’impiego e Ispettorato del lavoro – e delle organizzazioni sindacali aveva condotto all’adozione delle linee guida e delle misure di sicurezza in vista dell’imminente stagione di raccolta.

A braccianti arrivati, però, lo stabile non è stato ancora aperto e al momento le condizioni igienico-sanitarie dei lavoratori agricoli sono “gravissime”, con rischi legati anche all’emergenza pandemica.

“Non hanno a disposizione né acqua, né giacigli dignitosi, né spazi o strumenti per la minima sussistenza. Sicché accanto alla povertà, alla malnutrizione, all’assenza di servizi di cura di sé e degli ambienti, quest’anno si aggiunge il rischio da contagio Covid 19. Di notte oltre 50 persone dormono nel terreno posto dinanzi la Masseria Boncuri e in questi giorni si attendono altri lavoratori in arrivo dalla Sicilia”, sono le parole dei delegati della rete interprovinciale, composta da CIR sezione di Lecce, Meticcia Lecce, Finis Terrae onlus, Forum territoriale per cambiare l’ordine delle cose provincia di Brindisi, dalla comunità africana di Brindisi e da DirittialSud.

A finire sotto la lente d’ingrandimento è proprio la mancata applicazione dei protocolli organizzativi siglati in occasione dell’ultimo tavolo prefettizio, secondo, in ordine di tempo, alla video-conferenza dello scorso 28 aprile, quando, in piena emergenza covid, si è discussa la necessità di implementare la sicurezza del sistema d’accoglienza e di trasporto per i lavoratori attesi nella stagione estiva.

“Nonostante le disposizioni organizzative raggiunte all’interno del tavolo prefettizio – fanno notare dal coordinamento – al momento non si ha ancora notizia circa una data certa sull’apertura del Campo Istituzionale e sulla conseguente accoglienza dei lavoratori che permangono in uno stato di disagio estremo. Esprimiamo preoccupazione e sproniamo alla immediata apertura del campo e al contestuale avvio delle pratiche di prevenzione, di informazione, di orientamento e di tutela dei diritti, come già predisposte”, le conclusioni, che giungono in un periodo in cui tanti sono i proclami, anche governativi, sulla necessità di maggiori garanzie per i lavoratori della filiera agricola. Ancora da accertare, invece, gli effetti concreti delle misure di regolarizzazione e l’approntamento delle disposizioni previste per la tutela dei lavoratori.