Nel rione San Pio, attenti ai topi che sbucano dai tombini. Sportello dei Diritti lancia l’allarme


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Non ne possono più i residenti del rione San Pio che hanno segnalato il proprio disagio allo Sportello dei Diritti. “Se transitate a piedi lungo Viale De Nicola a Lecce, guardate bene lungo i bordi dei marciapiedi e le bocche dei tombini” mette in allerta Giovanni D’Agata. Sì, perché i passanti potrebbero imbattersi in un brutto topo di fogna.

A pochi passi dal centro della città, topi grandi come gatti scorrazzano per la strada, in mezzo alle persone, attirati e nutriti dai rifiuti. Questa la denuncia.

“A ridosso del marciapiede – si legge nella nota di D’Agata – la testimonianza della tragica situazione in cui versa il quartiere: i resti di un ratto enorme in putrefazione circondato da sciami di insetti. Mentre un esemplare vivo fa capolino da un buco, si vede solo la testa e viene preso a tiro della macchina fotografica di un cittadino lesto ad immortalarlo”.

Inevitabilmente nel quartiere esplode l’indignazione della gente che in determinati casi si sente abbandonata a se stessa, tra la sporcizia e l’incuria. E i casi segnalati in questi giorni sono solo gli ultimi.

“Sono talmente tanti che solo mercoledì siamo stati inondati di proteste e foto di ratti  morti e vivi che correvano per le strade – scrivono dallo Sportello dei diritti – La presenza di colonie sempre più numerose e diffuse di topi costituisce un rischio concreto per i cittadini dato che topi e ratti possono essere portatori, in particolare, di salmonella e leptospirosi, una patologia che si trasmette dal roditore all’uomo. E non si tratterebbero di casi isolati anche se non si può fare una stima del numero di roditori presenti, topi e ratti sono indubbiamente in aumento”.

Tale notizia fa il paio con altre situazioni di degrado che sono state testimoniate in città, soprattutto  riguardo alla gestione dei rifiuti che, va detto, si scontra a volte con la mancata solerzia di alcuni cittadini ancora poco avvezzi al rispetto delle regole per la raccolta differenziata. Tutto il resto, tra proteste degli operatori ecologici e ritardo nel ritiro dell'immondizia, è storia nota.